SANTA MARINELLA – Ricorre oggi, 2 ottobre, il trentunesimo anniversario dell’alluvione di Santa Marinella. Le tante iniziative di commemorazione dello scorso anno sono state purtroppo dai più dimenticate e tutto è tornato alla normalità. Durante lo scorso inverno sono stati stanziati 60mila euro per l’avvio dei lavori di manutenzione e pulizia dei fossi della città ad opera della ditta vincitrice dell’appalto “Santa Marinella Servizi” ma, nonostante la dichiarata volontà di mettere in sicurezza i tanti corsi d’acqua che attraversano la città, purtroppo a distanza di un anno la situazione appare di poco cambiata. I fossi sono ancora percepiti come realtà malsane e sporche, spazi sottratti all’urbanizzazione da ignorare o tombare, nessuno se ne cura finchè non iniziano le prime abbondanti piogge autunnali e allora l’angoscia inizia ad essere avvertita e un po’ di paura sfiora gli animi di chi quell’alluvione dell’81 l’ha vissuta o chi ne ha sentito anche solo parlare. I fossi andrebbero puliti durante l’estate e non in pieno inverno quando il rischio è già alto, i restringimenti e le ostruzioni andrebbero eliminate prima delle piogge. Gli argini andrebbero rafforzati invece di lasciare che si sgretolino con il tempo come nel caso del Fosso de “Le Buche”, (nella foto) dove il cemento del muro del passaggio pedonale e dell’argine superiore sta cedendo. Sono ancora visibili le reti messe tempo fa quando sono stati iniziati i lavori per la messa in sicurezza che, evidentemente, non è mai stata completata. Tutti gli ottimi input sul da farsi ottenuti dalla settimana di commemorazione dello scorso anno sono portati avanti dal Comitato 2 ottobre che ha fondato “Castelsecco partecipato”, progetto all’interno del maggiore “FossiPartecipati”, già avviato dalla Provincia di Roma, che prevede la costruzione di tavoli tecnici con enti e le associazioni produttive che operano nel territorio per la Riqualificazione Fluviale ed il rispetto delle normative vigenti. “Dopo le importanti iniziative realizzate lo scorso anno per la commemorazione dei 30 anni dall’alluvione del 1981 – si legge sul sito del progetto http://www.castelseccopartecipato.it/ – dalla voglia di non limitarci solo a ricordare, dalla necessità di rimettere in discussione l’attuale gestione del territorio e di proporre un nuovo approccio alla sostenibilità e alla salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo nasce questa iniziativa con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica alle tematiche ambientali legate al rischio alluvioni nel Comune di Santa Marinella. La proposta – spiega il Comitato – prevede il raggiungimento di quattro obiettivi per noi fondamentali:1. Spingere il Comune a farsi promotore di un modello di gestione partecipata del territorio; 2. Salvaguardare un’area significativa del territorio valorizzandone gli aspetti naturalistici ed aprirla alla cittadinanza; 3. Proporre un progetto pilota di democrazia partecipata riproducibile per altri corsi d’acqua e per altre aree; 4. Attivare un piano di emergenza intercomunale”. Castelsecco partecipato invita tutti gli interessati all’incontro di sabato 6 ottobre 2012 alle ore 17:30 presso la Sala Flaminia Odescalchi di Santa Marinella. A parte questa iniziativa però, si registra la solita atavica incuria per l’ambiente e per il rischio ambientale dovuto all’ostruzione dei fossi che sono ancora sporchi, ricchi di vegetazione, maleodoranti, vicinissimi alle abitazioni e con gli argini tutt’altro che stabili. Di buono c’è che non vengono più usati come discariche a cielo aperto, tutti i rifiuti dello scorso anno infatti non sono più visibili, ma la precarietà della sicurezza è ancora troppa. La popolazione auspica che la buona volontà dell’Amministrazione e la tenace iniziativa degli abitanti porti a una importante riqualifica dei fattori ambientali cittadini, della messa in sicurezza e della valorizzazione anche dei fossi che, seppur legati ad un tragico ricordo, sono elementi caratterizzanti di questo nostro territorio.
Francesca Ivol