MACCARESE – Alzarsi la mattina e recarsi al lavoro e un’operazione facile e di routine? Non sempre, soprattutto se sulla tua strada dei fare I conti con Tremitalia. Ne sanno qualcosa I circa 20 passeggeri rimasti “appiedati” ieri mattina, venerdì 22 ottobre, alla stazione di Maccarese-Fregene dopo che il treno in partenza alle 8.38 è stato sostituito da un convoglio del tipo “Leonardo Express” Termini-Fiumicino che ha una capienza èpiù ridotta di circa 350 passeggeri. Risultato, all’arrivo del treno alla stazione soltanto riuscire a salire su una qualunque carrozza per molti è risultato praticamente impossibile e non è rimasto altro da fare che restare sul binario e aspettare, con conseguenze tra il ridicolo e l’incredibile, come ci racconta Andrea Ricci, del Comitato Pendolari Maccarese-Palidoro.
“Per i viaggiatori – racconta – è stata concessa la fermata straordinaria del treno successivo, in partenza dopo più di mezz’ora, che, per il sovraffollamento, è arrivato a S. Pietro con venti minuti di ritardo: un totale di cinquanta minuti persi per chi aveva fallito l’assalto alla diligenza a Maccarese.
E per i pendolari alle beffe si è aggiunto il danno: a Maccarese non solo non è possibile fare reclamo, ma neanche chiedere i moduli per la certificazione del ritardo per i datori di lavoro: questa deve essere fatta online tramite un modulo informatico tra le cui causali di ritardo non è prevista la possibilità di non essere riusciti a salire su un treno troppo affollato. Pochi hanno potuto perdere ulteriore tempo per andare immediatamente dal capostazione (in persona) delle stazioni di arrivo (là dove c’è un capostazione) che ha telefonato a Maccarese per farsi confermare l’avvenuto… per la maggior parte, il danno è stato inevitabile”.
“Spiace solo – conclude Ricci – di vedere che il clima di confronto civile portato fin qui avanti dal Comitato pendolari, in sintonia col Comitato di linea della Litoranea Roma Nord, che ha fin qui evitato forme clamorose di protesta, continui a dare questi risultati”.