PISA – Con più di 1.500 presenze si è conclusa alle 19 di domenica 14 novembre “Bookout”, la prima fiera nazionale del libro a tematica gay, lesbica e trans organizzata da Arcigay Pisa con il contributo di Cesvot, il centro servizi volontariato Toscana. Patrocinata dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi e dall’assessore alla cultura della Provincia Marilù Chiofalo, la tre giorni organizzata alla Stazione Leopolda di Pisa è stato un successo e punto di partenza importante per portare alla ribalta tutta quella fetta culturale italiana e mondiale che non riesce ad emergere per problemi di varia natura, il principale dei quali è la mancanza di spazi adeguati. Spazi trovati invece a Pisa, a partire dal Pisa Book Festival conclusosi solo qualche settimana fa con oltre 40.000 visitatori, dedicato ad un’editoria di margine soffocata dalla grande editoria tradizionale, “del quale il Bookout è la naturale estensione”, afferma la stessa Chiofalo nel discorso inaugurale che ha aperto ufficialmente la Fiera.
L’organizzatore e curatore dell’evento, Pietro Amati, salutato e ringraziato dal Sindaco durante l’apertura, ha specificato che questo è solo il primo passo per “radicare le iniziative per le battaglie culturali e omosessuali, perché solo grazie ad iniziative ricorrenti è possibile che queste si consolidino” e l’augurio con cui tutti si sono prodigati per la buona riuscita del Bookout è quello di riuscire a creare qualcosa di stabile e di portata nazionale. L’assessore Chiofalo vorrebbe infatti Pisa come “La città dei festival dei libri”, sposando la causa di un’editoria dall’altissimo taglio culturale che non riesce però a trovare spazi per farsi conoscere.
Il Bookout è stato più di una fiera del libro, è stata un’operazione culturale tour court, caratterizzata da reading delle opere, presentazioni dei libri, spettacoli teatrali, intrattenimenti, conferenze, interventi e tanto altro ancora. La Fiera del libro GLBT si è aperta venerdì 12 novembre alle ore 11, proprio nel giorno dedicato alla protesta contro i tagli alla cultura, il giorno in cui ogni ambiente in cui si produce o si fruisce della cultura è rimasto a porte chiuse e a luci accese in segno di silenziosa protesta ai tagli alla cultura che mai prima d’ora sono stati così drammatici. Ma è proprio in questi momenti, in cui rinunciare sarebbe più facile che combattere, che vale la pena di spendersi e accettare la sfida, mettere energie in campo per creare invece di rinunciare.
Gli organizzatori e i rappresentanti nazionali delle associazioni Arcigay e Arcilesbica hanno ribadito inoltre che ci sono solo due modi per affrontare la questione dell’omosessualità: “o tramite la rivendicazione civile, oppure puntando sulla nostra eccellenza, perché noi siamo dei produttori di cultura e i libri sono gli occhi della libertà: quando i libri scendono in piazza, o si bruciano, o scompaiono, rappresentano la libertà permessa, o repressa, o violata di un popolo, e quando la libertà viene raccontata attraverso un evento di questo tipo, scardina i pregiudizi”. Lo scopo di questa Fiera è quello di promuovere le storie, la fantasia, lo sguardo, la capacità narrativa, le vite cancellate dai libri di storia e di letteratura, del mondo GLBT.
Tante le case editrici presenti all’evento, molti gli scrittori e diverse le autorità locali e non, moltissimi i partecipanti. “Le parole sono la forma di comunicazione più utile che esista, ci permettono di imparare, di discutere, di raccontare e raccontarci”- dichiara Marco Michelucci, Presidente di Arcigay Pisa – e Bookout nasce per dare voce a queste parole. Lord Alfred Douglas, compagno di Oscar Wilde, parlava “dell’amore che non osa dire il suo nome”, ma oggi è arrivato il momento di urlare questo nome con la vita e con la letteratura, e con Bookout si è iniziato a farlo.