CIVITAVECCHIA – E’ sulle note della Marsigliese e “Imagine” di John Lennon che ha avuto luogo a piazza Fratti, ieri sera alle ore 19, “Senza colori né bandiere”, un’iniziativa organizzata dal Partito Democratico di Civitavecchia volta a commemorare le vittime dell’attentato che ha sconvolto la città di Parigi una settimana fa.
L’evento, inizialmente promosso dal PD, riunitosi il sabato successivo alla strage, è stato poi esteso a tutti i cittadini sollecitandone la partecipazione indipendentemente dal partito di appartenenza, con l’unico proposito di condividere insieme la tristezza evocata da una tragedia di simile portata, mettendo da parte, appunto, “colori” e “bandiere” che in altri contesti possono dividerci.
Mediante l’accensione di una candela, i cittadini che sono scesi in piazza si sono potuti sentire partecipi della sofferenza che non ha colpito solo la capitale francese, avendo l’attacco compromesso “gli obiettivi del nostro vivere quotidiano”, come ha precisato il segretario del PSI che ha voluto fornire un contributo al microfono, messo a disposizione per chiunque volesse esprimere un pensiero. Allo stesso modo, infatti, sono potute emergere le convinzioni unanimi dei cittadini che hanno ribadito “l’inaccettabilità di vivere nel terrore” e il forte impatto di un episodio che forse ci ha così turbati perché ha minato la sicurezza di uno dei maggiori emblemi della comunità europea, che rispetto a noi si trova proprio “dietro l’angolo”. “E’ inaccettabile – ha spiegato un cittadino intervenuto – che si verifichino cose simili in Occidente, dove ci si è sempre battuti per la giustizia sociale e l’uguaglianza religiosa”.
L’iniziativa, “forse poco pubblicizzata” come ha precisato uno dei ragazzi presenti, non ha tenuto conto solo del recente attacco parigino, ma ha voluto anche ricordare la strage del Sinai e quella della Nigeria, confermando che l’evento, “genuino e sincero di fronte ai cliché dei social network dove si tenta di mostrare la propria solidarietà”, ha affermato un altro dei ragazzi, non si prefissava di prendere le parti di qualche fazione, ma semplicemente esorcizzare insieme il dolore per le migliaia di vite che vengono sacrificate ogni giorno, ricordando che tutti noi “abbiamo bisogno di un mondo dove non avere paura”.