Una generazione libera dall’Aids è possibile, ma la comunità internazionale deve aumentare gli interventi per fornire accesso universale alla prevenzione, ai trattamenti e alla protezione sociale per l’Hiv. Lo afferma il quinto rapporto di aggiornamento “Bambini Aids lanciato a New York, realizzato congiuntamente da Unicef, Oms, Unfpa, Unesco e Unaids e reso pubblico in occasione della Giornata mondiale della lotta all’Ids, che ricorre oggi, mercoledì 1 dicembre.
E’ vero che i bambini hanno beneficiato enormemente degli importanti progressi nella lotta all’Aids, sottolinea il rapporto, ma ancora ci sono milioni di donne e ancora bambini esclusi a causa delle ineguaglianze dovute alle differenze di genere,alla condizione economica e alla mancanza di istruzione; quest’ultima in particolare è ritenuta è un punto cruciale per raggiungere l’accesso alla conoscenza delle cure mediche.
Ogni giorno, ancora, mille bambini in Africa sub-sahariana contraggono l’Aids attraverso la trasmissione da madre a figlio. “Questo quinto rapporto di aggiornamento
sull’Aids – afferma Antony Lake, Direttore Generale dell’Unicef – evidenzia gli interventi innovativi, quali il ‘mother baby pack’, che possono portare farmaci antiretrovirali salvavita a un numero maggiore di mamme e bambini.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha aggiornato le proprie linee guida per assicurare servizi di qualità per la prevenzione. “Ci sono prove importanti per affermare che l’eliminazione da madre a figlio dell’Hiv è possibile” ha affermato invece Margaret Chan, Direttore generale dell’Oms.
“Nascono ogni anno 370.000 bambini con l’Hiv – dichiara Michel Sidibé, responsabile di Unaids – ma queste infezioni si possono prevenire e l’obiettivo è fermare la trasmissione e le morti per Aids entro il 2015”.