CIVITAVECCHIA – E’ davanti ad un caffè caldo, presso lo storico bar Barbagia all’interno del porto, che ha avuto luogo nella serata di ieri l’incontro tra gli elettori grillini e il sindaco Cozzolino.”Un’incontro fuori dal comune”, per discutere di fronte ad una telecamera poco invasiva e in compagnia di chiunque volesse parteciparvi le più note problematiche della settimana.
A proporre le domande Roberta Galletta, armata della prima pagina di un nota testata, che sollevava le questioni più discusse dai cittadini invitando il sindaco a suggerire spiegazioni o chiarimenti.
“Nessuna trattativa segreta” ha risposto Cozzolino all’accusa che lo ha visto protagonista, ovvero di aver celato accordi con quel controverso mostro sacro che l’Enel rappresenta a Civitavecchia. “Esiste una convenzione attualmente vigente dal 2008 ed è necessario attualizzarne i contenuti”.
Oggi infatti come sappiamo l’imposta ICI è stata sostituita dall’IMU e il primo cittadino ha dichiarato che proprio per la “diversa natura” e il diverso importo della tassa in questione andava trovata una nuova intesa sulle cifre; “si è cercato un compromesso per il beneficio della città al fine di evitare la via legale”.
All’accusa, invece, di aver tradito la fiducia degli elettori, conquistata in campagna elettorale quandoaffermava che non vi sarebbe stato alcun accordo con l’azienda eelettrica, Cozzolino ha risposto: “Sono sempre stato diretto, non c’è stato alcun accordo segreto, i soldi dell’Enel vi erano già nelle casse del comune proprio per l’esistenza di questa convenzione, a prescindere dai 19 milioni in più entrati nella spesa corrente, secondo relazione del responsabile dei servizi finanziari”.
Cozzolino dunque ha affermato di star esclusivamente “attualizzando la convenzione”, e che niente ha a che vedere con il controllo e il contrasto delle fonti inquinanti tra le quali, ovviamente, torre Valdaliga nord.
Ha puntualizzato, inoltre, che, durante la visita con l’Osservatorio Ambientale Regionale, ha chiesto che venisse reso pubblico il sistema di monitoraggio delle emissioni della ciminiera attraverso la pubblicazione online, proposta declinata dai vertici Enel che la ritengono suscettibile di “strumentalizzazione”; ma il dialogo su questo punto sembra essere ancora aperto.
“Il problema – ha spiegato – è che TVN non può essere fatta chiudere a meno che la centralina di controllo di parco della Resistenza non segnali dei valori che non rientrino in quelli previsti dalle normative ambientali e di sicurezza; in quel caso potrei emanare un’ordinanza di chiusura temporanea, ma al momento della ripresa dei valori corretti, la centrale dovrebbe riaprire; un po’ come sarebbe possibile fare con il traffico auto”.
Il sindaco ha parlato inoltre di “responsabilità sociale” da parte dei vertici Enel, che non possono considerare il loro ruolo in termini meramente “aziendalistici”: “Dopo che ingenti somme di denaro sono state riversate sul territorio, e che di fatto gli hanno permesso di operarne un indiretto controllo, non ci si può sottrarre dalle responsabilità che ne derivano (basti pensare alle innumerevoli vertenze lavorative)”.
Infine ha concluso: “Ho cercato di instaurare una linea comunicativa su questo fondamentale aspetto della presenza di Enel sul territorio, ma per ora le mie considerazioni sono ‘come un fischio con gli ultrasuoni’ per i vertici Enel che sembrano non ascoltare; tuttavia siamo qui anche per cambiare questo stato di cose”.
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