BRACCIANO – Il Consiglio comunale di Bracciano ha deliberato all’unanimità di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale contro il Decreto n. 80/2010 della Regione Lazio: il piano di riordino sanitario che prevede, tra l’altro, la soppressione dei 77 posti di degenza dell’ospedale “Padre Pio”. Dopo una lunga discussione, Consiglieri di maggioranza e minoranza hanno votato insieme, dando parere favorevole al ricorso.
“La decisione di ricorrere al Tar – spiega il Sindaco, Giuliano Sala – non è una scelta di carattere ideologico o conservativo di chissà quale privilegio né la difesa di un “fortino”. Al contrario, si tratta di un gesto di responsabilità verso la cittadinanza nell’ottica della tutela del diritto alla salute del nostro territorio. Non si può – continua il Sindaco – privare di un ospedale un’area come la nostra che registra uno dei più alti tassi d’incremento demografico e, nello stesso tempo, il più basso rapporto del Lazio tra posti letto e abitanti. Con l’approvazione del Decreto 80, infatti, nella Asl RmF il rapporto di posti letto ogni mille abitanti è pari allo 0,4 contro una media regionale di 3,5. Se si deve intervenire – osserva Sala – occorre quindi farlo in aree, soprattutto della Capitale, in cui questo rapporto è assolutamente sproporzionato”.
“I numeri relativi alle performance del nostro ospedale – osserva Sala – vanno certamente analizzati con attenzione per poter intervenire in senso migliorativo là dove si registrino dei cali di efficienza, ma sia valutazioni di carattere tecnico che opportunità di carattere sociale impongono una revisione del piano sanitario messo a punto dalla Commissaria ad acta, Renata Polverini”.
Nel frattempo, fervono i lavori per la costituzione del Comitato territoriale per la difesa della salute: l’organismo promosso dall’Amministrazione comunale di Bracciano per elaborare proposte e iniziative a favore della funzionalità dell’Ospedale “Padre Pio”. Giovedì 2 dicembre, alle ore 16.30, in Aula consiliare si terrà la prima riunione del Comitato, in cui le organizzazioni e i cittadini che hanno già aderito sono chiamati a formalizzarne la costituzione approvando lo statuto e il programma delle attività. La riunione è comunque aperta a quanti siano interessati ad aderire: cittadini, associazioni, forze politiche e sindacali, Consulte e Consigli di Frazione e di Quartiere. Un invito esteso anche ai Sindaci e alle Amministrazioni dei comuni che gravitano intorno al “Padre Pio” o che sono comunque colpiti dal provvedimento regionale.