CIVITAVECCHIA – Le donne sono eternamente divise tra lavoro e famiglia e da sempre si trovano a dover conciliare molteplici ruoli: di lavoratrice, madre e moglie. Si tratta di una situazione difficile in cui si dibattono ogni giorno molte lavoratrici che per potersi realizzare sono costrette a coinvolgere familiari, parenti e amici. In molti casi, troppi, tante donne capaci che amano lavorare sono costrette a lasciare il posto di lavoro per badare alla famiglia. Se questo è vero per tante donne, per qualcuna le cose sono andate diversamente.
Stiamo parlando di Patrizia Piscitello, parrucchiera Hair Stylist di Compagnia della Bellezza, una donna che di strada ne ha fatta tanta, vuoi per la grinta, la forte determinazione e la grande passione per il suo lavoro che le regala ogni giorno la forza di conciliare la sua attività con la gestione della casa e dei figli. Con la rubrica “Grandangolo” abbiamo incontrato Patrizia nel suo salone di Viale della Vittoria 16 per rivolgerle qualche domanda e sapere, in particolare, se in questa professione ha incontrato maggiori difficoltà rispetto ai colleghi uomini, come pure dei successi ed eventuali sogni nel cassetto.
Ci viene incontro con passo deciso. Occhi neri, grandi e intensi, si fanno largo nel salone individuando dove sederci e da qui inizia a raccontare come un fiume in piena del suo esordio a Messina, la sua terra natale, ove da giovanissima, a circa 11 anni, ha iniziato in un negozio da uomo, come lei riferisce, con barba e rasoio. Si trasferisce a Genova a 12 anni rimanendoci fino a 22. Partecipa a uno show per parrucchieri a Roma e ne rimane letteralmente stregata. Ci racconta che il taglio da donna era il suo destino. “Senza aver studiato e la minima formazione, a 15 anni, eseguo il primo taglio che con forte passione lo rifeci tale e quale. Da quel momento ho cominciato a girare tutti i negozi da donna di Torino, Savona e Alessandria.” Si sposa giovanissima a 23 e si trasferisce a Roma: qui arrivano subito due figli e due anni dopo, di nuovo, si trasferisce ma questa volta a Civitavecchia con la famiglia del marito, lavorando prima nel negozio di Mary e, poi, dopo un anno e mezzo, nel suo negozio a San Gordiano come titolare e con due obiettivi: taglio e formazione.
Spinta dal desiderio di sfidarsi e fare sempre meglio, grazie ad uno show, nel 1998 entra a far parte dello staff della Compagnia della Bellezza, diventando in capo a un anno formatrice delle collezioni, autunno-inverno e primavera-estate. Ora è Hair stylist nell’artistic team di Salvo Filetti di CB e responsabile alta moda di acconciature.
Fedeli ai nostri scopi le chiediamo delle difficoltà che ha incontrato per affermarsi in questo mestiere, da sempre dedicato alla bellezza delle donne. Patrizia ci risponde che “le donne per natura sono più propense a farsi avvicinare e consigliare dagli uomini; generalmente perché molte non si fidano della parrucchiera donna oppure se la professionista è anche bella, in gamba, ben truccata e così via può capitare che entrino in competizione con lei. Il risultato finale è che le donne che fanno questo mestiere possono perdere delle clienti; cosa che non accade ai colleghi uomini.”
Parliamo ora dell’evento Miss Italia 2015 e del grande successo dello staff nel regalare a ciascuna candidata Miss una personale acconciatura, piega, stile ed hair look. “Si è vero –risponde – i tagli sulle ragazze erano ispirati agli anni ‘70, ‘80 e ‘90. L’hair fit (taglio, colore e styling) di Alice Sabatini, Miss Italia è stato ideato dalla CB. Quest’anno per la prima volta si sono viste ragazze diverse perché abbiamo scelto di non omologarle, ma di mettere in risalto la bellezza di ciascuna con un taglio appropriato e personalizzato. E’ stata una settimana molto impegnativa – prosegue – che ha regalato alla Compagnia grande successo e popolarità: in questo momento siamo al primo posto in Italia perché tutte le collezioni si ispirano ai tagli delle Miss.”
Quello che si cerca di fare oggi, secondo la Piscitello, è di elevare a livello sociale la figura del parrucchiere, ancora percepita dai più come una professione di ripiego e dequalificante rispetto a quella dell’avvocato, del medico e così via. “Dietro questa professione in realtà c’è veramente tanto: un lavoro psicologico, la ricerca dell’immagine, l’approfondimento dei colori a livello chimico, saper scegliere ottimi prodotti ed è giusto che tale lavoro venga valorizzato.” Per dare concretezza a questo progetto è nata l’idea, da parte di Salvo Filetti, di fare formazione adeguata a 25 ragazzi presso lo IAAD di Torino con diploma finale allo scopo di sensibilizzare la collettività intorno al lavoro e la creatività del parrucchiere.
“La mia più grande passione è rendere felici le donne per quanto riguarda i capelli – conclude Patrizia – magari in futuro con un salone più grande, per offrire alla clientela oltre alla professionalità, tante coccole e qualità.”
Antonella Marrucci