CIVITAVECCHIA – “Annullare le bollette pazze e accertare le responsabilità”. Lo chiede il Codacons dopo che in questi giorni l’associazione a tutela dei consumatori è stata subissata dalla richiesta di chiarimenti di moltissimi cittadini vittime di un sollecito di pagamento del canone idrico sebbene abbiano regolarmente pagato.
“Riteniamo sicuramente insufficiente a risolvere il problema il ‘mea culpa’ e le scuse dell’Assessore Tuoro sulla stampa – dichiarano dal Codacons – Abbiamo infatti chiesto all’Assessore, per ora in via informale e con forte spirito collaborativo, che vengano annullate tutte le cartelle di pagamento emesse in maniera sconsiderata e senza alcun controllo da parte degli uffici: non si può chiedere al cittadino l’onere di passare mezza giornata al Pincio per dimostrare di aver effettivamente pagato (anche perché c’è chi, purtroppo, pur avendo pagato, magari dopo tanto tempo non trova più la ricevuta, e in alcuni sorge anche il dubbio che l’invio non sia stato fatto in buona fede). Inoltre, dato che i 5.000 solleciti sono stati inviati a mezzo raccomandata per un totale di € 20.000 che gravano nelle tasche della collettività, abbiamo chiesto alla Tuoro di effettuare e conoscere le risultanze di una necessaria verifica interna al fine di individuare le eventuali responsabilità e danno erariale provocati dal Responsabile del Procedimento in questione”.
“Nel frattempo – concludono dal Codacons – invitiamo i cittadini a non pagare senza aver ben controllato se il pagamento è già stato effettuato. Nel caso di dubbio (spesso le cartelle citano un periodo di consumo mentre invece ne riguardano un altro), recarsi presso l’Ufficio competente al Pincio per verificare ed, eventualmente, chiedere una revisione del conteggio”.
Ma da Palazzo del Pincio l’Assessore al Bilancio Florinda Tuoro si difende e parla di un numero alquanto esiguo di bollette erroneamente inviate. “Come al solito – commenta infatti – sono nella scomoda posizione di dover dare precisazioni all’enorme quantità di strumentali inesattezze che stanno venendo divulgate circa l’invio dei solleciti di pagamento per le bollette dell’acqua arretrate. Ad oggi, su 5mila solleciti inviati, all’ufficio sono arrivate circa 50 persone a verificare la loro posizione; il numero potrebbe crescere ma stiamo parlando di percentuali che si possono attestare all’incirca al 5%. Crearne quindi un caso mediatico è davvero un’esagerazione. Ricevere poi critiche, per avere inviato i solleciti relativi alle annualità 2010-2011-2012 che sarebbero dovuti essere già stati inviati proprio da coloro che in quegli anni erano alla guida dell’amministrazione creando la difficoltà nel recupero dei crediti per l’ente e quindi un danno erariale di cui dovranno rispondere alla Corte dei Conti alla quale attenzioneremo la vicenda, è davvero paradossale. Affermare che tutti i solleciti inviati sono errati è una palese falsità; ci chiediamo poi dove fossero le associazioni a tutela dei consumatori quando le bollette non venivano inviate. Non sapevano forse che ciò avrebbe causato un danno erariale al Comune e a pagarne le conseguenze poi sarebbero stati comunque i cittadini? Quali cittadini queste associazioni intendono continuare a tutelare: quelli che non pagano o quelli che pagano in misura maggiore il costo dei servizi perchè costretti a farsi carico anche del nutrito gruppo di evasori che il M5S sta contrastando? Auspico – conclude – la convergenza di tutte le forze in causa verso l’obiettivo comune: pagare tutti, pagare meno”.