CIVITAVECCHIA – Il Tar dal Lazio ha individuato in ARPA e ISPRA gli Enti di controllo che dovranno fornire gli elementi di chiarimento sull’inquinamento prodotto dalla centrale di Torre Valdaliga Nord, mentre sarà compito dell’Enea misurare le radiazioni ionizzanti. A sancirlo l’ordinanza dell’8 luglio con cui il Tribunale amministrativo regionale si è espresso sul ricorso presentato dal Codacons.
“Il Tar – spiega la Presidente Sabrina De Paolis – attraverso queste disposizioni, auspica in una ‘leale collaborazione istituzionale’ tra gli Enti preposti, che dovranno essere coordinati da personale specializzato dell’ISS. Inoltre, il verificatore, dovrà acquisire in copia conforme presso il Ministero dell’Ambiente e gli Enti preposti al rilascio del rinnovo dell’Aia, Ii fascicoli relativi alla pratica, e alle operazioni potranno assistere i tecnici delle parti con facoltà di osservazioni, al fine di verificare la concentrazione di microinquinanti significativi potenzialmente emittibili dalla combustione del carbone e verificare se tali emissioni superano i limiti, nonché verificare la concentrazione delle radiazioni ionizzanti. Inoltre si dovrà misurare la concentrazione media giornaliera di monossido di carbonio e conseguentemente calcolarne la concentrazione annua relativamente alle ore di funzionamento dell’impianto”.
“A questo punto – aggiunge – ci chiediamo come mai l’attuale Amministrazione non abbia preteso in prima persona di avere questi dati da un Ente imparziale a differenza di quanto accade oggi. Allo stesso tempo, la nostra Associazione ha dovuto lottare duramente per ottenere una verifica che la stessa Procura di Civitavecchia avrebbe potuto ordinare così come è accaduto a Vado Ligure dove è stata aperta un’indagine per disastro ambientale che ha portato alla chiusura della centrale. Ne dobbiamo dedurre che, secondo la Procura, le sostanze emesse dalla centrale a carbone siano meno nocive di quelle sprigionatesi nell’incendio all’Aeroporto di Fiumicino, dove, invece si è prontamente attivata”.