Negli ultimi tempi non passa un mese intero senza che non scatti l’allarme dell’emergenza rifiuti almeno in una località italiana per volta. Molti dichiarano che questa situazione vergognosa nel 2010 non dovrebbe esistere, che è una situazione anacronistica e che ci fa sembrare un paese del secolo scorso. In realtà parrebbe invece che il secolo giusto per una situazione tale sia il Medioevo.
Secondo il Gruppo Archeologico Romano infatti, il problema dei rifiuti era fonte di preoccupazione fin dal Medioevo, epoca in cui le deiezioni umane, gli scarti domestici, gli scarti della lavorazione del cibo e delle attività produttive venivano gettate per le strade che nessuno, se non la pioggia o gli animali, si occupava di pulire. Diversa era la situazione in occasione delle feste, poiché, in quei casi ognuno puliva il tratto di strada davanti alla propria abitazione. Ma, a partire dal XII secolo, con l’aumento demografico e la crescita economica fu necessario, per la prima volta nella storia, affrontare il problema della raccolta e dello smistamento dei rifiuti. Il 9 ottobre 1296 a Siena, venne indetta la prima gara pubblica per l’appalto della raccolta dei rifiuti, che veniva effettuata, per lo più, lasciando che maiali e scrofe mangiassero tutto ciò che si trovava per strada. Sempre in quel tempo fu anche emanata una legge che obbligava a scavare nel sottosuolo diversi pozzi per smaltire i rifiuti delle case. Spesso questi pozzi casalinghi erano collegati a dei pozzi pubblici comuni che venivano coperti a causa dei cattivi odori che emanavano, e ogni tanto disinfettati con della calce viva o della cenere. Se così si risolveva la questione della raccolta, e a questo punto la situazione era già un pezzo avanti rispetto alla nostra attuale, rimaneva il problema dello smaltimento. Nel 1500 fece infine la sua comparsa il “Maestro d’immondizia”, carica che causò lotte e uccisioni per la sua conquista, poiché era considerata una figura importante e si pensava che avrebbe acquisito sempre più potere, fino a costituire un vero e proprio business, spesso in mano alla malavita. Il Medioevo è storicamente noto come un secolo buio e oscuro, dominato dalla paura e dall’ignoranza, ma in questo caso la profetica deduzione è stata chiarissima e illuminante, ancora valida e attuale oggi, dopo più di un millennio.
Francesca Ivol