SANTA MARINELLA – Il Circolo Prc-FdS, “Benedetti Michelangeli” di S.Marinella si esprime nei confronti della recente approvazione delle limitazioni comunali al Piano Casa regionale con toni aspri, definendolo un “trionfo degli speculatori”. “Circa un anno fa (27 gennaio 2011), il Prc-FdS organizzò un convegno per illustrare ai cittadini il Piano Casa della Regione Lazio, concepito dal governo Berlusconi per il rilancio dell’economia. Esso si è tradotto nel punto caratterizzante il programma elettorale della Polverini e del suo assessore Ciocchetti. – Illustra il Circolo – Cercammo allora di dimostrare come il Piano Casa non costituisse affatto una soluzione al problema abitativo: di case, anche a S. Marinella, ce ne sono troppe e quasi tutte vuote, ma dal costo proibitivo e dall’affitto inaccessibile. Che poi il Piano Casa costituisca un volano economico è tutto da dimostrare: nei primi 4 mesi dall’entrata in vigore della legge, sono stati presentate nel Lazio solo 202 richieste di permesso di ampliamento (fonte ‘Sole 24 ore”’). A chi serve allora questa legge? – si chiede il Benedetti Michelangeli – Soprattutto a coloro che vogliono mettere le mani sugli immobili dismessi (edifici pubblici, impianti industriali, capannoni agricoli, alberghi e ostelli, caserme…..) che, grazie al Piano Casa, non solo possono crescere in cubatura ma cambiare destinazione d’uso. Il grosso dell’affaire è proprio qui- sottolinea il Circolo – la trasformazione da servizi in abitativo di (quasi) qualsiasi immobile. Quello che la legge proibiva è divenuto lecito per la gioia degli speculatori”. Il Piano Casa consente il cambiamento di destinazioni d’uso anche al parzialmente edificato o ancora da edificare, facilitando ulteriormente le procedure di Piano Integrato e in questo il Circolo vede un ulteriore sacrificio per i servizi della collettività. “La legge non si applica inoltre nei centri storici riconosciuti dal PTPR (Piano Territoriale Paesaggistico Regionale), nelle aree sottoposte al vincolo di ‘inedificabilità assoluta’, nel demanio marittimo, in ville e casali edificati prima degli anni Trenta, nelle zone a particolare rischio idrogeologico o nevralgiche per l’interesse nazionale. Tutti gli altri vincoli presenti nel PTPR e non (aree boschive, marittime, di interesse naturalistico, oasi, parchi…..) non sono esclusi dalla legge. Questo – continua il Circolo – rende incostituzionale il Piano Casa del Lazio, nella sua stesura definitiva del 13 agosto 2011. A sporgere denuncia furono i Ministri Galan e Prestigiacomo (Beni culturali ed Ambiente del governo Berlusconi) in quanto una regione (nemmeno a Statuto speciale) avrebbe dovuto astenersi dal violare la Costituzione (che impone allo Stato la difesa del suo patrimonio naturalistico, faunistico e paesaggistico) ed una serie di leggi nazionali di natura superiore. Per questo sul Piano Casa della Polverini pende ancora un parere definitivo della Corte Costituzionale”.
“Venendo a S. Marinella – proseguono dal Prc – diciamo che il nostro Comune, non avendo mai avuto le idee chiare sulle zone a rischio idrogeologico (su cui si è continuato a costruire allegramente), né su quali siano i suoi edifici di pregio (ad esempio, la villa con l’osservatorio astronomico vicino al parco Kennedy, con l’enorme parco annesso, sarà un edificio di pregio?), e nemmeno sui i vincoli imposti dal PTPR (per esempio su Quartaccia), si è limitato a perimetrare il centro storico (porticciolo), la fascia costiera, la foce del fosso di Vallesemplice e le ville liberty. Ha inizialmente riconosciuto – incalza il Benedetti Michelangeli – che le aree interessate a Piano Integrato (Baia Serena o Poggio Principe) potevano essere esentate dal cambio di destinazione d’uso degli immobili destinati a servizi (patteggiati con il privato); lo stesso poteva dirsi per l’area dell’ex cementificio, in cui il rischio idrogeologico si unisce al pregio di un raro esempio di archeologia industriale d’inizio 900. Malgrado l’operazione non costituisse affatto il massimo della tutela, il 30 gennaio la maggioranza è riuscita a cancellare dall’esenzione al Piano casa sia immensa area dell’ex cementificio che Baia Serena, rimangiandosi in un sol boccone l’impegno di pretendere dal costruttore Alibrandi (lo stesso del Piano Integrato Benigni) i servizi mai completati a Prato del Mare. C’è da chiedersi quale costruttore privato onorerà i suoi doveri, ora che non solo Bacheca ma anche la Polverini lo hanno messo in condizione di piegare ai suoi interessi enormi aree urbane”, si chiedono provocatoriamente gli esponenti del Circolo.