SANTA MARINELLA – Piani integrati ancora al centro del dibattito politico a S. Marinella. Si è svolto infatti nei giorni scorsi un incontro pubblico tra i residenti del quartiere Alibrandi e i rappresentanti dell’Amministrazione comunale per discutere sul futuro della zona. Una riunione molto istruttiva, secondo i consiglieri di minoranza della lista”Un’altra città è possibile”, per i quali i cittadini hanno capito quello che li attende se la maggioranza non cambia rotta: “La cementificazione di quel che resta del nostro territorio in zone dove il Piano regolatore non lo permetterebbe – commentano i Consiglieri Paola Rocchi (nella foto) e Stefano Massera – con qualche opera pubblica in cambio, ma soprattutto a beneficio di grandi proprietari e di grandi costruttori. E parliamo di affari da milioni di euro”.
Il Piano in questione prevede, come illustrato anche dagli assessori Grimaldi e Bianchi , un progetto definito molto vantaggioso per la comunità: su un terreno di 4 ettari la proprietà chiede di realizzare 27mila mc di residenziale e 11mila mc di centro commerciale. In cambio cede e realizza 2 ettari di parco, 80 mq di una struttura ricettiva dentro al parco (un bar), un ponte di collegamento fra Alibrandi e via Latina.
Ben diversa l’opinione espressa dai consiglieri di minoranza presenti: Benci e Andrea Bianchi hanno mostrato infatti la sproporzione fra il dare e l’avere. A fronte di un affare immobiliare stimabile intorno ai 30 milioni di euro, hanno spiegato, il proprietario del terreno darebbe in cambio troppo poco e con pochissime garanzie per un quartiere che rischia di soffocare di cemento. Il consigliere Mucciola ha chiesto dal canto sua che sia reclutato un esperto che possa fare una valutazione tecnica sulle esigenze del quartiere, sulla viabilità, sul verde e che i cittadini siano poi coinvolti fattivamente. Il consigliere Rocchi ha chiesto invece “perché si permette un indice di edificabilità dello 0,75 mc/mq (come se fosse una zona espansione) in un terreno che è ormai zona bianca di piano regolatore, per cui sarebbe possibile chiedere un indice molto più basso, imponendo scelte urbanistiche volte a tutelare la vivibilità di un quartiere, anziché le esigenze di un privato. Una storia già nota che sembra l’unico collante che tiene insieme la maggioranza. Una storia che corriamo il rischio di ascoltare per almeno 14 volte, tante quante sono le proposte di piani integrati all’attenzione dell’Amministrazione”.
“Perché il punto ci appare proprio questo – proseguono Rocchi e Massera – dietro alla facile motivazione della mancanza di soldi per realizzare le opere pubbliche, l’Amministrazione Bacheca si accinge a fare innanzi tutto gli interessi dei privati, permettendo affari milionari, ben oltre quello che lo stesso privato è disposto a realizzare per la comunità. La logica dei piani integrati dovrebbe essere un’altra: da una parte i legittimi interessi dei privati, dall’altra gli amministratori a fare quelli della cittadinanza. Dalle nostre parti invece i principali promotori degli interessi dei primi sembrano essere proprio gli amministratori. Sono stati del resto gli abitanti stessi del quartiere a rimarcare come il progetto non sia abbastanza attento ai problemi di viabilità, a partire dal sottopasso, completamente ignorato. Sono stati gli stessi a chiedere maggiore attenzione possibile per evitate che l’aumento degli abitanti e di traffico porti più disagio che vantaggi. Come è possibile augurarsi centinaia di appartamenti a ridosso del quartiere Alibrandi? Eppure – concludono i due consiglieri di minoranza – l’amministrazione Bacheca non solo se lo augura, ma a quanto pare sta lavorando proprio per questo”.