Rischia seriamente di fermarsi quest’anno la didattica alla Sapienza. Il blocco dei corsi è infatti più di una ipotesi dopo che il senato accademico, riunitosi ieri, ha annunciato che in queste condizioni è difficile che le lezioni possano partire regolarmente. Tanto la facoltà di Ingegneria ha già decretato lo slittamento delle lezioni in modo ufficiale, mentre Scienze politiche si avvia a fare altrettanto. I tagli del Ministro Gelmini e soprattutto la protesta dei ricercatori rende infatti ingestibile la situazione. Una protesta ritenuta peraltro legittima dallo stesso Rettore Luigi Frati che ha sottolineato come “da trent’anni aspettano una risposta sul loro stato giuridico”, cosa che la riforma Gelmini non prevede prefigurando per moltissimi di loro l’estromissione ogni possibilità di carriera. Inevitabile quindi la loro linea dura con l’astensione dalle attività il che significa automaticamente blocco delle lezioni. E Frati ieri è stato chiaro: “L’apertura dell’anno accademico è in forse – ha detto Frati ai suoi -, in queste condizioni non si può aprire”. Una presa di posizione dura che ha provocato immediate reazioni tra gli studenti producendo una immediata spaccatura tra destra e sinistra: i primi poco propensi alla protesta e schierati a difesa del Ministro Gelmini, i secondi pronti invece ad una mobilitazione generale, come ha hanno dichiarato gli Studenti della Sapienza per l’autoriforma: “La presa di posizione del Senato Accademico, solitamente poco sensibile a questo tipo di istanze, ci segnala quanto sia drammatica la situazione dell’università. Risulta chiaro come ormai non ci sia più spazio per alcun tipo di trattativa e soprattutto siamo convinti che dopo gli ultimatum debbano seguire i fatti. Per questo vogliamo sottolineare come non debba esserci nessun tipo di battaglia parziale e vogliamo rilanciare una grande mobilitazione a partire dagli studenti, consapevoli del fatto che in questo momento non è possibile rimanere neutrali e non schierarsi. E’ necessario, oltre ad opporsi alle politiche del governo che puntano da anni alla dismissione del mondo della formazione, riaprire dopo troppo silenzio un grande dibattito pubblico sul futuro e sulla funzione sociale dell’università”.
Di diverso avviso invece gli Studenti per le Libertà, il movimento universitario dei giovani del Pdl. ““La minaccia di blocco delle lezioni deliberata dal Senato Accademico della Sapienza ci indigna –le parole del portavoce nazionale Pietro De Leo – Gli studenti non sono scudi umani dietro cui riparare guasti e mal gestioni. Inoltre, ricordiamo che fu proprio il Rettore della Sapienza, non troppi mesi fa, a criticare la produttività insufficiente di molti ricercatori. Alimentare l’onda della protesta rappresenta un danno inaccettabile”.