I liquidatori di Hcs intendono perpretare l’ennesimo abuso ai danni dei cittadini ricorrendo al Consiglio di Stato (che pur ha già rigettato la richiesta di annullamento della sospensiva concessa dal Tar), contro la sentenza – a favore dei contribuenti – emessa dal Tribunale Amministrativo sulla Tia 2011.
Hcs non ne vuole sapere di rinunciare a pagare gli stipendi da “paperoni” a molti dei suoi impiegati, e per questo, ha evidentemente bisogno degli introiti della tassazione straordinaria, pur dichiarata illegittima dal Tar.
Per raggiungere il loro scopo, i liquidatori e legali rappresentanti Mauro Iovino ed Enrico Moscati – nonostante quest’ultimo sia un avvocato interno alla holding, e come tale, già profumatamente pagato dai cittadini – hanno ben pensato di rivolgersi altrove, e neanche a Palazzo del Pincio, da quell’Avvocato Occagna che aveva portato avanti finora i ricorsi per conto del Comune, ma, addirittura, affidando l’incarico ad un noto professionista romano.
Tanto si sà, non saranno i liquidatori a pagarlo, ma come al solito i cittadini!
Certo, appare strana questa “esternalizzazione”, sistema che, evidentemente, si adotta solo quando fà comodo – ovvero quando si vuole tentare di tassare ulteriormente i cittadini – e alla quale, invece, ci si oppone fermamente, quando si tratta di ottimizzare i costi e migliorare i servizi, cosa che – a Civitavecchia è un dato di fatto – non si riesce ad ottenere con le assunzioni clientelari e relativi benefit e privilegi elargiti, dalla mala-politica, a pochi.
Chiediamo al Commissario Santoriello (che ci auguriamo non abbia condiviso la decisione presa dai liquidatori, dato che finora ha sempre dimostrato di essere dalla parte dei cittadini individuando le cause della precedente mala gestio di Hcs e intraprendendo i provvedimenti necessari a sanarla), di ottemperare a quanto previsto dalla legge in materia di trasparenza, e di rendere noto alla cittadinanza l’onorario dell’Avvocato che è stato incaricato di predisporre il ricorso al CDS da Iovino e Moscati, dato che, paradossalmente, trattandosi di un intervento mirante ad intervenire sulle tasche dei contribuenti- che grazie al Codacons ed Ascom hanno potuto far valere il loro diritto a non pagare – ricadrà, comunque, interamente sulle tasche dei cittadini. Che hanno tutto il diritto di sapere come questi super-manager utilizzano con leggerezza risorse non proprie, per far pagare ai cittadini, paradossalmente, un ennesimo ricorso contro loro stessi.
SAREBBE GIUSTO PER LA CITTA, INOLTRE, CONOSCERE I COMPENSI DI QUESTI LIQUIDATORI CHE SEMBRANO COSI’ ACCANITI NEI CONFRONTI DEI CITTADINI, OLTRE AI COMPENSI DEI SINDACI DI HOLDING E SOT. INFATTI, UN’INDISCREZIONE, CI RIFERISCE DI 60.000 EURO ANNUE SOLO PER I SINDACI DI CITTA’ PULITA, CHE, A QUANTO PARE, SAREBBERO BEN 3. SE QUESTO CORRISPONDESSE A VERITA’, LA CIFRA CORRISPONDENTE AI COMPENSI DEI SINDACI DI TUTTE LE SOCIETA’ SAREBBE ESORBITANTE.
RIGUARDO INVECE AI CITTADINI CHE AVEVANO PAGATO LA TIA 2011, PURTROPPO, LE LUNGHE FILE FATTE PER AVERE IL FANTOMATICO MODULO DI RIMBORSO DISTRIBUITO DA UN’ASSOCIAZIONE IN VIA BUONARROTI (CHE NON NE AVEVA NEANCHE TITOLO, DATO CHE NON AVEVA FATTO IL RICORSO AL TAR, VINTO INVECE DA ASCOM E CODACONS), PER POI CONSEGNARLO AD HCS, SONO RISULTATE VANE: SOLO TEMPO PERSO A VANTAGGIO DI UNA PROPAGANDA ELETTORALE DI QUALCUNO CHE NON HA ESITATO AD APPROFITTARE DELLA FIDUCIA DEI CITTADINI.
IL CODACONS, ALL’INDOMANI DELLA VITTORIA AL TAR, AVEVA INVITATO I CITTADINI CHE VOLEVANO CHIEDERE IL RIMBORSO, AD ASPETTARE I 6 MESI DELLA SENTENZA PASSATA IN GIUDICATO, OVVERO LA SENTENZA DI APPELLO DEL CONSIGLIO DI STATO, QUALORA IL COMUNE VI FOSSE RICORSO. MA PURTROPPO, QUALCUNO HA ABUSATO DELLA LORO FIDUCIA E DEL LORO TEMPO, AL PUNTO DA FARGLI DEPOSITARE UN MODULO CHE NON AVRA’ EFFETTO ALCUNO.
IL CODACONS INVECE LOTTERA’ ANCHE AL CONSIGLIO DI STATO PER AVERE UNA SENTENZA DEFINITIVA FAVOREVOLE AI CITTADINI, ED OVVIAMENTE SOLO IN CASO DI ESITO POSITIVO, METTERA’ A DISPOSIZIONE I MODULI PER LA RICHIESTA DI RIMBORSO.