In occasione delle ultime elezioni politiche Amnesty International Italia aveva sottoposto ai leader delle coalizioni e a tutti i candidati un’Agenda riguardante il tema dei diritti umani in Italia, gli stessi 10 punti sono stati inviati questa mattina in una lettera al nuovo Presidente del Consiglio Matteo Renzi. A un anno di distanza dalla sua creazione l’Agenda ha contribuito a portare per la prima volta questioni importanti relative ai diritti umani al centro dell’azione del parlamento e del governo, sulla maggior parte dei 10 punti sono stati presentati disegni di legge e su diversi di essi e’ iniziata la discussione: di omofobia, ma anche di femminicidio, si e’ discusso, forse per la prima volta, in chiave di diritti umani.
Questi i 10 punti dell’Agenda per i diritti umani in Italia:
1. garantire la trasparenza delle forze di polizia e introdurre il reato di tortura;
2. fermare il femminicidio e la violenza contro le donne;
3. proteggere i rifugiati, fermare lo sfruttamento e la criminalizzazione dei migranti e sospendere gli accordi con la Libia sul controllo dell’immigrazione;
4. assicurare condizioni dignitose e rispettose dei diritti umani nelle carceri
5. combattere l’omofobia e la transfobia e garantire tutti i diritti umani alle persone Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate);
6. fermare la discriminazione, gli sgomberi forzati e la segregazione etnica dei rom;
7. creare un’istituzione nazionale indipendente per la protezione dei diritti umani;
8. imporre alle multinazionali italiane il rispetto dei diritti umani;
9. lottare contro la pena di morte nel mondo e promuovere i diritti umani nei rapporti con gli altri stati;
10. garantire il controllo sul commercio delle armi favorendo l’adozione di un trattato internazionale.
La lettera di Amnesty International Italia si conclude ricordando il costante riferimento del presidente del Consiglio Renzi alla necessità della discontinuità, della novità e della velocità: “In tema di diritti umani, quella necessità e’ ravvisata da tempo da Amnesty International: occorre un segnale di forte discontinuità rispetto al ruolo marginale assegnato finora dalle istituzioni del nostro paese alla difesa dei diritti umani, occorrono nuove leggi e nuove prassi in favore dei diritti umani e ciò deve essere fatto con urgenza, per non accumulare altri ritardi”