CIVITAVECCHIA – C’era una volta il Superbonus 110%. Non è l’inizio di una favola, ma dell’incubo che stanno vivendo tanti cittadini che avevano visto nell’incentivo tanto reclamizzato dal Governo un’opportunità da cogliere per migliorare la propria abitazione sul piano energetico e dei costi, e si ritrovano invece in una condizione di grande apprensione.
“I continui interventi sulla normativa legata alla cessione del credito ed allo sconto in fattura delle detrazioni – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – gli effetti della guerra in Ucraina a livello di rincari dell’energia e dei materiali hanno creato un caos che rischia di avere conseguenze durissime per i cittadini e per le imprese. Mentre queste ultime rischiano il fallimento, le stime della Cna parlano di 33mila ditte sull’orlo del baratro, i primi brancolano nel buio e temono di dover pagare lavori che potrebbero rimanere incompiuti. L’ulteriore stretta imposta dal Governo sulle cessioni multiple ha cambiato totalmente le regole della cessione del credito togliendo la facoltà delle successive cessioni, rimettendo tutte le imprese nuovamente in seria difficoltà con la differenza che questa volta non è un rallentamento delle procedure come per il decreto antifrode del 2021, adesso la maggior parte delle banche, soprattutto, ma anche Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti, ha bloccato tutto non prendendo più crediti di imposta. Purtroppo, le imprese non strutturate hanno di colpo bloccato i cantieri e licenziato operai. I consumatori lamentano in gran numero un ulteriore disservizio, se non un gravissimo danno, loro inferto dall’atteggiamento degli istituti di credito, sempre più restii, stante la legislazione soggetta a repentini cambi di rotta, ad accettare la cessione del credito. Può succedere così che si stipuli un contratto con cui si incaricano tecnici ed impresa per lo svolgimento di lavori, magari sulla scorta di rassicurazioni verbali da parte dei funzionari di banca, e poi non si riesca a collocare il proprio credito di imposta, sobbarcandosi per intero l’onere della ristrutturazione. A volte rischiando il sovraindebitamento. Se non si ha la fortuna di reperire un’impresa che operi lo sconto in fattura, e sono poche, e non si riesce ad appoggiare il credito in banca, l’unica soluzione è la detrazione fiscale. A tal proposito, visto il costo medio degli interventi, il sistema che si è sviluppato è del tutto paradossale: solo chi può vantare un ingente reddito ha la possibilità in soli 5 anni di portare in detrazione la spesa. I dubbi ed i timori, quindi, sono tanti e comprensibili. Cosa succede con i contratti firmati con la ditta per cui si attende la risposta della banca per la cessione del credito? Quale sarà il destino dei lavori iniziati senza la concessione del credito? Cosa ne sarà degli interventi per i quali è stato ottenuto un finanziamento parziale? E poi cosa succede se i benefici fiscali prospettati nella fase iniziale non si sono concretizzati? È per dare una risposta a queste domande ed aiutare i cittadini a districarsi nel caos che si è generato su questo incentivo che abbiamo deciso di attivare un servizio di assistenza. Un’iniziativa doverosa, in attesa che dal Governo arrivino chiarimenti ed azioni volte a tutelare i cittadini, su cui non può e non deve essere scaricato l’ennesimo pasticcio burocratico creato dalle istituzioni”.
L’associazione Codici ha attivato gli Sportelli presenti sul territorio per raccogliere le segnalazioni e fornire assistenza ai cittadini in difficoltà con il Superbonus 110%. Per informazioni e chiarimenti è possibile contattare lo Sportello Nazionale al numero 06.55.71.996 o all’indirizzo e-mail segreteria.sportello@codici.org.