ITALIA – La Task Force anti-OGM si mobilita in attesa della sentenza del TAR del Lazio per il prossimo 9 aprile, sentenza in cui il Tribunale dovrà pronunciarsi sul ricorso presentato da un coltivatore friulano contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais geneticamente modificato MON810 che, se accolto spalancherebbe pericolosamente le porte al biotech.
Le 39 associazioni che formano la task force “Per un’Italia libera da OGM”, da sempre in prima linea per difendere i terreni agricoli nazionali, hanno presentato un ricorso ad opponendum, e sono al fianco dei Ministeri dell’Agricoltura, dell’Ambiente e della Salute affinché non sia un singolo agricoltore a superare la scelta delle istituzioni fatta nel rispetto della volontà della maggioranza dei cittadini italiani. Ma se il ricorso dell’agricoltore friulano fosse accolto, la Task Force rinnova l’appello al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al governo perché venga emanato con effetto immediato un decreto contro le semine OGM e, a partire dal semestre italiano, si impegni in sede europea a elaborare finalmente una chiara iniziativa per impedire coltivazioni geneticamente modificate.
Punti informativi e referendum anche nel Lazio accompagnano degustazioni di prodotti tipici nelle iniziative di #ItaliaNOogm, la giornata di mobilitazione con cui Legambiente dice NO al rischio che cibi geneticamente modificati arrivino sulle nostre tavole.
“Noi crediamo nei prodotti biologici, tipici e di qualità che rispettano la biodiversità e danno ai cittadini certezze su ciò che mettiamo in tavola – dichiara Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio-. Se il ricorso al TAR venisse accolto, rischiamo semine incontrollate di organismi geneticamente modificati con gravi ripercussioni sul Made in Italy, le produzioni biologiche e la libertà di scelta dei consumatori. Vogliamo attività agricole che rispettino e siano coerenti alle esigenze e alle potenzialità di sviluppo di ogni territorio.”
In attesa di un intervento del governo, le Regioni si stanno muovendo. La Regione Friuli ha emanato un regolamento che vieta la semina e la coltivazione di OGM sul suo territorio in caso di successo del ricorso al Tar, ipotesi in cui le associazioni della Task Force presenterebbero comunque ricorso al Consiglio di Stato.
Quasi otto italiani su 10 (76%) sono contrari agli OGM, secondo l’ultima rilevazione condotta da Ipr marketing nel giugno 2013. In Italia abbiamo ancora la possibilità di scegliere e di fermare l’avanzata di un modello agricolo che potrebbe mettere in serio pericolo l’identità e la distintività di uno dei settori che può contribuire maggiormente alla ripresa economica e occupazionale del Paese. Secondo i dati FAO dal 1996 al 2012 le superfici investite a OGM sono aumentate di oltre 100 volte ma la produzione alimentare non è cresciuta, non contribuendo ai problemi di malnutrizione dei Paesi in via di sviluppo. Se sul breve periodo gli OGM sembrano funzionare contro gli attacchi di insetti alle coltivazioni, fattore principale di sostegno addotto dai filo OGM, molti studi scientifici dimostrano che dopo pochi anni l’effetto svanisce per via dello sviluppo di ceppi di insetti resistenti alla tossina che bloccava gli attacchi indotta da una pericolosa mutazione forzata degli organismi.
Per questi motivi oggi sono stati allestiti punti informativi della Task Force in una decina di città italiane del centro-nord per informare i cittadini sulle conseguenze e i rischi di coltivazioni OGM.
I principali appuntamenti:
– Milano (Eataly e Mercato della terra alla Fabbrica del Vapore)
– Torino (Mercato di Porta Palazzo)
– Bologna (Mercato della Terra di Piazzetta Pasolini)
– Padova (Piazzetta Garzeria)
– Firenze (Eataly)
– Perugia (Mercato settimanale di Pian di Massiano e Mercato biologico di Piazza Piccinino).
La Task Force per un’Italia libera da OGM è composta da:
* Acli * Adoc * Adiconsum * Adusbef * Aiab * Amica * Associazione per l’Agricoltura Biodinamica * Assoconsum * As. Se. Me. * Campagna Amica * Cia * Città del Vino * Cna Alimentare * Codacons * Coldiretti * Consorzi agrari d’Italia * Crocevia * Fai * Federconsumatori * Federparchi * Firab * Focsiv * Fondazione Univerde * Greenaccord * Greenpeace * Isde * Lega Pesca * Legacoop Agroalimentare * Legambiente * Lipu * Movimento consumatori * Movimento difesa del cittadino * Slow Food Italia * Symbola * Uecoop * Una.api * Upbio * Vas * Wwf