ROMA – “Sono felice e orgoglioso della centralità che le politiche per la cultura e il turismo hanno conquistato in questa legislatura. Quello che abbiamo fatto in questi quattro anni è stato scommettere sulla cultura come chiave per costruire il futuro, una direzione possibile verso la quale c’è ancora molto da lavorare ma sono certo che non si tornerà ma più a ‘con la cultura non si mangia’“. Così il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.
“Questa legislatura – ha sottolineato il ministro – si è distinta dalla fine della lunga stagione dei tagli, dalla crescita delle risorse del Mibact, dall’arrivo di nuovi fondi e regole per la tutela del patrimonio, da nuovi investimenti e nuove assunzioni, dal successo dei grandi progetti culturali, primo fra tutti la rinascita di Pompei, e da importanti leggi di settore. Penso alla legge cinema e alla legge sullo spettacolo dal vivo, che serviranno a rilanciare due settori strategici per il nostro paese, ma anche alla riforma del ministero che ha permesso il superamento della contrapposizione tra la tutela e la valorizzazione del patrimonio, la nascita dell’ArtBonus, il superamento della presenza dei privati nella tutela del patrimonio, la creazione del sistema museale nazionale, con direttori selezionati con bandi internazionali, e da una nuova articolazione delle soprintendenze con presidi più efficienti e più vicini ai cittadini. Interventi concreti anche per il turismo, dalla rinnovata governance dell’ Enit alle politiche per incentivare la sostenibilità e lo sviluppo di nuove esperienze di visita su tutto il territorio nazionale. Molte delle azioni realizzate in questi quattro anni – ha concluso Franceschini – sia in termini di risorse sia dal punto di vista di scelte e regole, sono irreversibili indipendentemente da chi si troverà al governo”.