Rene e ovuli all’asta. Perchè per cercare Dio comunque un lavoro serve

papaLe parole “sante” da una parte, pronunciate da chi nel suo sfarzo di S. Pietro non ha certo problemi di mutuo, lavoro, casa e cibo; la dura realtà dei fatti dall’altra, di chi affogato dalla crisi e dalla povertà è costretto ai gesti più estremi per garantirsi una esistenza almeno dignitosa. Una sovrapposizione e contrapposizione di situazioni che, chissà se per un caso fortuito e divino, si è manifestata con tutta la sua crudezza ieri quando nel giro di poche ore due particolari notizie si sono rincorse su tutti gli organi di informazione nazionale.  La prima ha visto protagonista sua Santità Benedetto XVI, che in vista della Giornata Mondiale della Gioventù, in programma a Madrid dal prossimo 16 settembre, ha testualmente ammonito le giovani generazioni, evidenziando come “la ricerca del posto fisso e della sicurezza economica non deve far perdere di vista i valori del Vangelo”.  Meglio cercare Dio che il posto fisso, insomma, la sintesi del messaggio papale. Passano poche ore e da Chieti rimbalza una notizia che sembra confezionata su misura per Papa Ratzinger: una coppia di Vasto ha pubblicato  un annuncio su Ebay, il più famoso portale di aste on line, in cui mette in vendita rispettivamente i propri ovuli e il proprio rene. Una decisione disperata ma invitabile, hanno spiegato i due giovani ai cronisti che li hanno intervistati, per cercare di guadagnare quei soldi necessari per coprire il mutuo della casa, viste le pesanti ristrettezze economiche in cui si sono ritrovati. In pratica, hanno fatto capire, di fronte alla mancanza di altre ricchezze non hanno potuto fare altro che mettere all’asta quello che di più prezioso e vendibile gli è rimasto. Magari sperano con tutto il cuore di trovare Dio, ma per riuscirci hanno bisogno senza troppi giri di parole di un lavoro e di una casa. Altrimenti, checché ne dica Benedetto XVI, la ricerca diventa impossibile.