CIVITAVECCHIA -Riceviamo dal Dott. Giovanni Ghirga :
“Nuovi dati affermano che le aziende di combustibili fossili devono risarcimenti climatici per 209 miliardi di dollari all’anno.
Le principali compagnie mondiali di combustibili fossili devono almeno 209 miliardi di dollari in risarcimenti climatici annuali per indennizzare le comunità più danneggiate dalle loro attività inquinanti e da decenni di bugie.
BP, Shell, ExxonMobil, Total, la compagnia petrolifera statale dell’Arabia Saudita e Chevron sono tra i 21 maggiori inquinatori responsabili di 5,4 trilioni di dollari (4,3 trilioni di sterline) per siccità, incendi, innalzamento del livello del mare, scioglimento dei ghiacciai e altre catastrofi climatiche previste tra il 2025 e il 2050, secondo un’analisi rivoluzionaria pubblicata sulla rivista One Earth.
È la prima volta che i ricercatori hanno quantificato l’onere economico causato dalle singole aziende che hanno accumulato (e continuano ad accumulare) ricchezza dai combustibili fossili che riscaldano il pianeta.
In mezzo a un crescente dibattito su chi dovrebbe sostenere il costo economico della crisi climatica, il documento, intitolato Time to Pay the Piper, presenta un caso morale per le multinazionali del carbonio più responsabili del collasso climatico al fine di utilizzare parte della loro “ricchezza contaminata” per compensare le vittime.
Lo studio considera questo un prezzo sostanziale ma conservativo, poiché la metodologia esclude il valore economico delle vite e dei mezzi di sussistenza persi, l’estinzione delle specie e altre perdite di biodiversità, nonché altre componenti del benessere non incluse nel PIL.
“Questa è solo la punta dell’iceberg dei danni climatici a lungo termine, della mitigazione e dei costi di adattamento”, ha affermato il coautore Richard Heede, co-fondatore e direttore del Climate Accountability Institute.
Lo studio si basa sul database delle major del carbonio, il quale registra le emissioni delle singole compagnie petrolifere, del gas e del carbone dal 1988, l’anno in cui è stato istituito l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) e le affermazioni del settore sull’incertezza scientifica sulla crisi climatica sono diventate insostenibili”