YOKOHAMA – Il nuovo rapporto dell’IPCC, l’organismo dell’Onu sui cambiamenti climatici, sottolinea come gli impatti del riscaldamento globale siano già evidenti in tutti i continenti e negli oceani e la tendenza sia di un rapido peggioramento. Per migliorare questa situazione Greenpeace chiede ai capi di Stato e di governo di accelerare il passaggio a fonti energetiche pulite e sicure. Il rapporto IPCC mostra come i cambiamenti climatici siano una minaccia crescente per la sicurezza dell’umanità, dal momento che portano a una crescente scarsità di cibo e acqua ed aumentano così il rischio di migrazioni e conflitti.
“Stiamo camminando sul filo, ma se agiamo con fermezza e tagliamo le emissioni di CO2 immediatamente possiamo ancora evitare le peggiori conseguenze e conservare ecosistemi marini e terrestri, fondamentali per l’esistenza dell’uomo sulla Terra” afferma Luca Iacoboni, responsabile Campagna Clima e Energia di Greenpeace Italia. “Dovremmo ‘disarmare’ le centrali a carbone e le piattaforme petrolifere che sono come armi di distruzione di massa, dal momento che immettono in atmosfera emissioni di CO2 che non si fermano ai confini nazionali ma, al contrario, contribuiscono al cambiamento climatico dell’intero Pianeta. Per proteggere la pace e la sicurezza, dobbiamo accelerare subito il passaggio a fonti energetiche pulite” conclude Iacoboni.
Greenpeace chiede ai governi di presentarsi al summit sul clima convocato a settembre dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon con proposte serie e concrete, che ci portino a raggiungere presto l’obiettivo di un sistema energetico basato, nella quasi totalità, sulle energie rinnovabili. Secondo lo scenario Energy [R]evolution di Greenpeace, un abbandono delle fonti fossili in favore delle rinnovabili porterebbe non solo benefici ambientali, in termini di lotta ai cambiamenti climatici, ma anche benefici economici ed occupazionali a livello globale e nazionale.