Uno studio condotto presso l’università di Harvard conferma i sospetti sul mistero della moria delle api in tutto il mondo: a causarne la morte sono gli insetticidi neonicotinoidi, i più usati al mondo nell’agricoltura. L’esposizione all’insetticida durante il processo di impollinazione, infatti, secondo gli esperti induce nelle api operaie la sindrome dello “spopolamento degli alveari”. La moria degli insetti nell’ultimo decennio ha causato una diffusa preoccupazione perché circa tre quarti delle colture alimentari del mondo richiedono l’impollinazione. Tanto che l’Unione Europea è già corsa ai ripari, e nel dicembre 2013 ha vietato l’uso di tre neonicotinoidi. I ricercatori di Harvard hanno studiato il comportamento di 18 colonie di api in Massachusetts nell’arco di tempo di un anno. “Delle 12 colonie trattate con neonicotinoidi, le api di sei di queste hanno abbandonato gli alveari e sono morte”, afferma lo studio. Nel 2013 i 27 Stati membri dell’Unione europea, in seguito alle forti pressioni esercitate dalle lobbies del settore, hanno respinto la proposta della Commissione di vietare, l’utilizzo di pesticidi letali per la sopravvivenza delle api. Ciò nonostante via sia una mole enorme di prove a sostegno dell’impatto negativo sulla salute delle api di questi fitosanitari. Per Giovanni D’Agata,
fondatore dello “Sportello dei Diritti”, le api sono patrimonio di tutti, agricoltori, consumatori e cittadini, e si sono trasformate in uno strumento per interpretare diversamente il mondo che ci circonda. E così, oltre a dare un apporto economico quali impollinatori, di produttori di alimenti e di agenti della conservazione ambientale, sono diventate un simbolo della cultura della non violenza. L’ape è diventata un soggetto politico, un simbolo di resistenza e di affrancamento dalle prevaricazioni. Rispettare le api vuol dunque dire rispettare l’ambiente, quindi tutti gli insetti e le altre forme di vita animali e vegetali. Per queste ragioni diventa importante agire con consapevolezza, quindi anche scegliere se e come effettuare un trattamento chimico, assumendosi le responsabilità derivanti dalle eventuali conseguenze sull’ambiente e sulle altre forme di vita.