Uno Zoo produrrà carta con sterco di elefante

All’inizio, lo sterco di elefante è stato venduto ai giardinieri come fertilizzante. Ma ora, lo Zoo di Praga ha escogitato un nuovo impiego: fabbricare carta. Lo Zoo ha unito le forze con una cartiera ben nota di Velke Losiny lavorando gli escrementi degli elefanti e utilizzandoli nelle tecniche tradizionali per la fabbricazione della carta. La lavorazione della cacca prevede la bollitura e l’impasto con altre fibre vegetali per ottenere fogli e oggetti di cartoleria. Nessun albero viene tagliato, tutti i prodotti sono privi di materiali a base di pasta di legno e vengono colorati con inchiostri naturali e coloranti alimentari non tossici.Durante la lavorazione tutti i materiali diversi dalle fibre come sassi, sporcizia e fango vengono rimossi il più possibile con la pulizia manuale. Le fibre vengono quindi bollite per 4-6 ore fino a quando non si sono ammorbidite e non si è ottenuta una poltiglia elastica. Il processo di ebollizione avviene a 90-100 gradi Celsius per garantire che i batteri vengano distrutti dal calore estremo. I processi di pulizia e di ebollizione non utilizzano sostanze chimiche o altri detergenti come candeggina o cloro che potrebbero essere dannosi per l’ambiente ma solo acqua. Il passo successivo è quello di mescolare accuratamente la polpa ottenuta ad altro materiale in fibra cellulosa non legnosa che consente di ottenere un foglio di carta forte e resistente. Petr Foucek, direttore della fabbrica di Velké Losiny, fondata 420 anni fa ha dichiarato che la carta è stata prodotta nel corso dei secoli con tutti i tipi di materiali, ma lo sterco di elefante “è qualcosa di nuovo per noi”. L’annuncio è stato fatto a distanza di quasi cinque anni da quando lo Zoo ha cominciato a vendere escrementi. In un’epoca che dà grande valore al riciclo, diventato una necessità, questi prodotti evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rappresentano un esempio concreto e originale di sostenibilità e consumo responsabile. rispetta e in molti casi supera i principi del commercio equo e solidale.