“Agricoltura che uccide”: ecco alcune normative a tutela del cittadino

“Sabato scorso a Viterbo presso l’ordine dei medici si è tenuto un importante convegno sul rischio salute causato dalla presenza di arsenico nelle acque del viterbese e dall’uso eccessivo di prodotti chimici in agricoltura. Alle parole di allarme di medici e scienziati sull’incidenza di tumori nel viterbese, probabilmente innescati anche da pesticidi e diserbanti vari, rispondono in questi giorni uomini scafandrati che irrorano piante e terreni con potenti veleni. Anni ed anni di azioni di sensibilizzazione da parte non solo degli ambientalisti, ma degli scienziati non sono serviti a nulla. Veleni a “go go” vengono sempre di più usati in agricoltura e in particolare sui noccioleti e da qualche tempo anche sui castagneti del viterbese. Inevitabili i rischi alla salute non solo per chi maneggia queste sostanze, ma anche e purtroppo per gli ignari cittadini che debbono subire passivamente i cosiddetti danni collaterali. Quindi per i medici riuniti nel convegno a Viterbo sabato scorso, non c’è da meravigliarsi più di tanto se nel viterbese i tumori siano diventati una specie di epidemia.
A questo punto Accademia Kronos vuol ricordare a tutte quelle amministrazioni comunali che tollerano o in alcuni casi condividono l’avvelenamento dei suoli e delle acque, che oggi esistono norme e leggi a tutela della salute dei cittadini. Le recenti normative comunitarie rendono prioritario il corretto impiego dei prodotti fitosanitari per una gestione “sostenibile” dell’agricoltura. In particolare il D.Lgs. 150/2012, che ha recepito la Dir. EU 128/2009 sull’uso sostenibile dei pesticidi, prevede la riduzione del rischio e dell’impatto dei prodotti fitosanitari sulla salute umana e sull’ambiente. Questa nuova legge afferma che non è più possibile trattare con veleni chimici che possono provocare la deriva di sostante al di fuori delle proprietà, ovvero inquinando la terra, i bacini idrici e le abitazioni dei vicini (anche nelle polveri domestiche si concentrano i pesticidi).
Questo vuol dire, soprattutto per i noccioleti del viterbese, il divieto assoluto dell’uso di fitofarmaci nebulizzati, in prossimità di corsi d’acqua, di abitazioni civili e lungo le vie in cui le persone sono solite andare in bicicletta, fare jogging o semplici passeggiate a piedi. In caso di malori causati dalla presenza nell’aria di sostanze tossiche provenienti da trattamenti fitosanitari impropri, sappiano i cittadini che possono ricorrere per vie legali nei confronti non solo degli agricoltori che non hanno rispettato i limiti imposti dalla legge, ( almeno 100 metri dalla strada), ma soprattutto nei confronti dei sindaci che non hanno predisposto ordinanze specifiche in merito.
Accademia Kronos a tal proposito informa quei cittadini, vittime di avvelenamenti da fitofarmaci, che possono contare sugli avvocati dell’associazione, esperti nel settore risarcimento danni causati da usi irregolari di prodotti tossici in agricoltura.”

Filippo Mariani di Accademia Kronos