CIVITAVECCHIA – “Il Tempo è muscolo”. Per il cuore colpito da infarto questa frase esprime, nella sua brevità, l’assoluta esigenza di un tempestivo intervento, angioplastica o farmaci che sciolgono il trombo coronarico, per ridare sangue al muscolo cardiaco. Se c’è, infatti, una possibilità di limitare i danni derivanti dall’occlusione di una arteria coronarica, questa consiste nel riaprire la coronaria ostruita prima che i danni siano irreversibili. I tempi sono stretti ed un intervento va fatto entro 90–120 minuti (il tempo varia secondo le diverse linee guida) dal primo contatto medico o meglio sarebbe dire dall’inizio dei sintomi. Se effettuata entro questi tempi l’angioplastica coronarica si è dimostrata essere particolarmente efficace nel contrastare gli effetti dell’ischemia cardiaca. Prima è e meglio è, insomma, ma questo non sembra essere valido per i cittadini di Civitavecchia e del suo comprensorio. Il decreto della Polverini sull’assistenza cardiologica, infatti, mentre da una parte riconosce l’eccessivo accentramento delle strutture di emodinamica nella città di Roma pur affermando che tale realtà è difficilmente modificabile (chi sa mai perchè), dall’altra dichiara indispensabile “potenziare le strutture dei (soli) capoluoghi di provincia dotandoli di cardiologia interventistica H24”.
Ancora una volta, quindi, pur lontani da Roma più di quanto lo sia Viterbo e con un sistema 118 con le ben note difficoltà operative, siamo penalizzati non per motivi oggettivi ma per il solo fatto di non essere provincia senza che si tenga in alcun conto la particolare situazione oro-geografica del nostro territorio che rende impossibile garantire una adeguata tempistica degli interventi, basti pensare a Tolfa ed Allumiere, e l’enorme flusso turistico che lo interessa.
A ciò va aggiunto che l’attivazione di un servizio di emodinamica presso l’ospedale San Paolo sarebbe funzionalmente più razionale perché in grado di assicurare una specifica assistenza ai pazienti affetti da sindrome coronarica acuta nella zona del litorale che da Grosseto a Roma è priva di tale servizio. Nello stesso concetto delle macroaree, che dovrebbe essere un superamento di una spesso irrazionale zonizzazione delle Asl, anche i cittadini di Tarquinia e del suo comprensorio, infatti, stante i più brevi tempi di percorrenza rispetto a Viterbo, potrebbero avvantaggiarsi della possibilità di eseguire con maggior beneficio un’angioplastica nell’ospedale San Paolo di Civitavecchia.
Se a ciò si aggiunge che nell’ospedale San Paolo sono stati effettuati lavori di ristrutturazione della Uoc di Cardiologia che hanno incluso la predisposizione di una sala di emodinamica nell’ambito di un progetto di sviluppo delle attività cardiologiche al servizio del territorio condiviso con la precedente amministrazione regionale, si ritiene indispensabile dal punto di vista assistenziale, compatibile dal punto di vista funzionale ed economicamente vantaggiosa l’attivazione di una Emodinamica nell’ospedale San Paolo.
Dott. Marco Di Gennaro – Delegato Anpo