CIVITAVECCHIA – Da Civitavecchia Popolare riceviamo e pubblichiamo:
Il vecchio mondo sta morendo e quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri.
Esattamente quello che sta succedendo a Civitavecchia, finisce l’era della produzione fossile ed inizia quella mascherata da rinnovabile che di rinnovabile non ha niente, ma è un ritorno al peggiore passato.
L’Hidrogen valley del porto ipotesi tanto sbandiera in questi giorni come operazione green, in verità è una grossa bufala, ideata sul modello degli impianti industriali/chimici che bruciano plastica e rifiuti per ricavare idrogeno e metanolo., impattando gravemente sul territorio col rilascio di scorie e inquinanti velenosi e climalteranti.
Il presidente dell’AdSP Musolino, in fase di scadenza di mandato, promuove il progetto in veste di green manager. Avrebbe dovuto facilitare la creazione dell’hub eolico, programmando aree e infrastrutture portuali adeguate, ma contribuisce invece ad affossarne il progetto, escludendo in pratica anche la possibilità che il porto si attrezzi per divenire sede operativa per attività di direzione, controllo, gestione del parco eolico una volta realizzato e di altri parchi eolici sorti nelle aree marine del Tirreno centrale, come dice l’ing. Burgio.
Il presidente dell’AdSP Musolino, in fase di scadenza di mandato, promuove il progetto in veste di green manager. Avrebbe dovuto facilitare la creazione dell’hub eolico, programmando aree e infrastrutture portuali adeguate, ma contribuisce invece ad affossarne il progetto, escludendo in pratica anche la possibilità che il porto si attrezzi per divenire sede operativa per attività di direzione, controllo, gestione del parco eolico una volta realizzato e di altri parchi eolici sorti nelle aree marine del Tirreno centrale, come dice l’ing. Burgio.
Enel intanto ha fermato la produzione a TVN e si prepara a chiudere i cancelli della centrale senza preoccuparsi del futuro di centinaia di lavoratori già oggi in cassa integrazione, nell’anticamera del licenziamento.
Così sta avvenendo con i lavoratori della Minosse, come con tutto il personale delle ditte di appalto e dell’indotto Enel che lamentano una riduzione del fatturato del 40% con conseguenti tagli dell’organico e delle paghe.
Così sta avvenendo con i lavoratori della Minosse, come con tutto il personale delle ditte di appalto e dell’indotto Enel che lamentano una riduzione del fatturato del 40% con conseguenti tagli dell’organico e delle paghe.
Una crisi drammatica che si sta riversando su centinaia di famiglie e sull’intera comunità cittadina, senza che Enel sia chiamata a rendere conto del futuro del sito industriale, anche solo per dare risposte a chi chiede che si effettuino lavori di smantellamento degli impianti e bonifica dopo la fine delle attività.
Il governo nazionale è responsabile perché non può ignorare la condizione di crisi che attraversa il territorio con la chiusura di uno dei siti più grandi di produzione energetica nazionale ed europea: a cosa servono tutti questi tavoli ministeriali senza che maturino progetti, risorse, impegni concreti per un piano di transizione ecologica giusta e sostenibile secondo le necessità del territorio?
Da anni stiamo dicendo che è finito il tempo della produzione di energia da fonti fossili ed era necessario pensare a progetti alternativi che avrebbero coniugato il lavoro e l’ambiente.
Questo abbiamo fatto proponendo il progetto dell’offshore eolico, dell’ambientalizzazione del porto con Porto Bene Comune e progetto Zephyro approvato dall’Europa, primo tassello del piano di porto ad emissioni zero, il Distretto delle rinnovabili dell’ex assessora Lombardi.
Questo abbiamo fatto proponendo il progetto dell’offshore eolico, dell’ambientalizzazione del porto con Porto Bene Comune e progetto Zephyro approvato dall’Europa, primo tassello del piano di porto ad emissioni zero, il Distretto delle rinnovabili dell’ex assessora Lombardi.
Silenzio della vecchia amministrazione comunale di destra che vantava la famosa filiera, Comune, Regione, Governo e bocciatura dei finanziamenti per l’ hub eolico di Civitavecchia con il Decreto energia.
Finte manovre dell’onorevole Battilocchio e company, una classe imprenditoriale locale che non è stata mai in grado di immaginare progetti che avrebbero garantito lavoro e occupazione, tavoli di lavoro inconcludenti, infine proposte di progetti industriali irricevibili.
E’ arrivato nuovamente il momento di prendere in mano il proprio destino. Non si può assistere inermi ai licenziamenti di massa che già si stanno preannunciando. L’Amministrazione Comunale si metta a capo di un fronte che veda uniti, partiti, sindacati, associazioni, comitati e cittadini per un futuro di lavoro ed ambiente pulito.
E’ arrivato nuovamente il momento di prendere in mano il proprio destino. Non si può assistere inermi ai licenziamenti di massa che già si stanno preannunciando. L’Amministrazione Comunale si metta a capo di un fronte che veda uniti, partiti, sindacati, associazioni, comitati e cittadini per un futuro di lavoro ed ambiente pulito.
Civitavecchia Popolare