SANTA MARINELLA – “Con la chiusura ufficiale del dissesto dichiarato a fine giugno si è infine conclusa una brutta pagina della storia di Santa Marinella. Nel risolvere positivamente la questione il Comune non ha avuto bisogno né di indebitarsi nè di alienare beni patrimoniali.
Coalizione Futuro, seppure compiaciuta per l’esito positivo del dissesto, pone qualche domanda e manifesta dubbi.
L’Organo Straordinario di Liquidazione (OSL), che ha gestito i movimenti contabili del Comune antecedenti al 31/12/2017 ha presentato il rendiconto finale di gestione con un saldo in attivo di 8,86 milioni di euro. Senz’altro un risultato che invita a chiedersi quanto fosse reale la necessità della dichiarazione del dissesto!
Nel Rendiconto della Gestione presentato dall‘OSL alla chiusura dei conti si evidenzia un trasferimento sul conto della tesoreria comunale pari a 3,95 milioni di Euro, cifra che potrà ben servire per l’estinzione dei debiti ancora in essere sul bilancio del nostro comune. Inoltre apprendiamo che il Ministero dell’Interno accrediterà al Comune l’importo di Euro 3.640.355,63 dal Fondo di Solidarietà Comunale.
Domandiamoci chi ha pagato per il risanamento del dissesto.
In maniera evidente i creditori del Comune (alla data del 31/12/2017) che hanno accettato di ricevere il 60% di quanto loro dovuto. Circa 2 milioni di euro (l’equivalente risparmiato dal Comune) sono stati scaricati sulla finanza di piccoli e medi artigiani o imprenditori locali che hanno anticipato denaro e lavoro, in attesa di pagamenti che sono arrivati tardivamente e decurtati. Talvolta costretti inoltre a licenziare i propri dipendenti.
In maniera indiretta ma ancora più rilevante i cittadini di Santa Marinella. Successivamente alla dichiarazione di dissesto sono state portate ai massimi livelli previsti dalla legge le aliquote delle tasse ed imposte comunali, in particolare IMU e addizionale IRPEF. Considerando le aliquote del 2017 e l’incremento per quelle applicate negli anni successivi fino al 2023, i contribuenti di Santa Marinella hanno versato in più circa 8,5 milioni di euro. Senza considerare i servizi a cui i cittadini hanno dovuto rinunciare come i tagli alle agevolazioni per lo scuolabus o la mensa scolastica solo per fare alcuni esempi.
A questo punto continuiamo a domandare: se i cittadini e numerosi creditori hanno fatto la loro parte, non è molto chiaro cosa il Comune abbia messo in campo in termini di risparmio. In poche parole: quali tagli sono stati fatti per risanare le casse del Comune. Quale politica di risparmio il Comune ha praticato? Non ci risultano tagli e sacrifici da parte dell’amministrazione se non quelli pagati sempre dai cittadini. Qualche esempio: nel primo governo Tidei, la città rinuncia al cimitero comunale in nome dell’emergenza loculi e impone come necessario il project financing che ad oggi non ha portato la costruzione di un solo loculo in più. E meno male che la sollevazione popolare e l’allora opposizione hanno impedito la privatizzazione della farmacia comunale!
Se i conti tornano e il nostro Comune gode di buona salute, perchè non si intravede minimamente una svolta nella politica finanziaria del Comune, tale da mettere al centro il cittadino e i suoi bisogni. Perché non si abbassano le aliquote d’imposta che gravano così pesantemente? Perché non si mette fine all’annosa questione dei rifiuti? Perché non si danno più servizi ai cittadini, non si interviene sulla qualità della vita, del verde pubblico, del decoro urbano? Perché ci si accanisce così tanto sui parcheggi a pagamento sollevando le proteste cittadine? Perché si torna a parlare di Project financing?
Insomma, troppe domande lasciate inevase che non possono essere additate alla neutralità dei numeri e dei bilanci, ma che discendono da scelte squisitamente politiche. A Santa Marinella il leitmotiv del dissesto finanziario ha giustificato azioni scellerate da parte del primo governo Tidei mortificando ogni tipo di alternativa possibile.
Ora che il dissesto è alle nostre spalle, pretendiamo discussioni concrete sulle future scelte politiche nel segno della trasparenza e dell’interesse collettivo. Da parte nostra, in particolare, l’impegno a vigilare strenuamente affinchè nessun project financing possa essere portato a compimento – né nella zona dell’ex fungo, nè sulla Perla del Tirreno!
Non c’è più motivo di dismettere i gioielli della città!”
Coalizione Futuro