SANTA MARINELLA – “Ha ragione la consigliera Alina Baciu: non si può tacere su quanto accaduto durante l’ultimo Consiglio Comunale, perché è stato uno spettacolo indegno.
È penoso il fatto che a metterlo in scena sia stato il primo cittadino della nostra città.
La consigliera lo racconta usando i social e chiama all’appello tutti, donne e uomini, colleghe e colleghi al di là dello schieramento politico perché si tratta di diritti che dovrebbero essere riconosciuti da tutti.
Accolgo l’appello e mi unisco alla sua indignazione.
Messo davanti a sue precise responsabilità rispetto al caso Mencarelli, il Sindaco assume dapprima un atteggiamento di sufficienza, dà della “patetica” alla consigliera Alina Baciu che ha sollevato il problema e, nella più autentica tradizione paternalistica e maschilista, le suggerisce di tornare a fare la mamma che è meglio. Poi in un crescendo di toni sempre più minacciosi la redarguisce politicamente dicendo che deve “stare attenta”, rassegnarsi a stare all’opposizione per altri 4 anni e oltre.
“Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la più sovversiva” dice una scrittrice che ha dedicato la sua vita a smascherare pure nelle pieghe del linguaggio il maschilismo nascosto.
Che tristezza, signor Sindaco! Come possiamo sentirci degnamente rappresentati da Lei?
Esprimo la mia piena solidarietà alla collega consigliera che rivendica il diritto di essere cittadina partecipe alla vita pubblica, professionista nel lavoro e madre senza che nessuna di queste condizioni debba prevalere sull’altra, come non lo è per i colleghi consiglieri maschi.
Sebbene su questioni di politica nazionale, le mie idee siano molto lontane da quelle della consigliera Baciu, in questo frangente non posso che apprezzare nelle sue parole, la volontà di esercitare il suo ruolo politico con lo sguardo rivolto alla società moderna e democratica che vorrebbe consegnare anche al proprio figlio.
Che è forse lo sguardo di molte donne nell’attività politica (oserei dire il loro valore aggiunto), e cioè lo sguardo esplicitamente indirizzato alle future generazioni.
In quanti altri invece la molla della politica sono l’ambizione personale, la seduzione del potere e la ricerca continua del consenso?”
Clelia Di Liello – Coalizione Futuro