Covid-19. Focolai nelle Rsa, dura presa di posizione della CGIL

CIVITAVECCHIA – “Purtroppo non stupisce l’elevato numero di contagi sia tra gli Ospiti che tra i lavoratori”.

Così la CGIL FP Civitavecchia Roma Nord interviene in merito ai focolari di coronavirus registratisi nelle RSA cittadine “Madonna del Rosario” e “Bellosguardo”. Il sindacato evidenzia infatti una serie di carenze e criticità nella fase iniziale di gestione del Covid-19 che avrebbe favorito a suo avviso la diffusione del contagio nelle due strutture sanitarie.

“Purtroppo entrambe le Strutture improvvisamente si sono dovute trasformare in reparti di ‘malattie infettive – rileva per la CGIL FP Emanuela Nucerino – e, considerando che in tempi di normalità nelle RSA possono accedere soltanto Ospiti inviati dalla Asl con certificazione medica che attesti l’assenza di qualsiasi malattia infettiva, non possiamo che comprendere il caos iniziale. La CGIL FP ha segnalato fin dall’inizio nella RSA Madonna del Rosario la carenza di personale (cronica nelle RSA), i lavoratori che oggi continuano a garantire l’assistenza sanitaria, hanno lavorato per giorni al di sotto dell’organico previsto, con turni massacranti e in assenza di formazione adeguata sulle procedure (es. vestizione e svestizione) e sui percorsi Covid19, con carenza di DPI adeguati e al fianco di personale di cooperative operante in modo promiscuo in strutture diverse”.

“Tuttora – prosegue Nucerino – nella RSA Bello Sguardo ci sarebbe una carenza di personale infermieristico e l’utilizzo di personale ausiliario in sostituzione degli OSS dedicato all’assistenza diretta sia agli Ospiti COVID che ai non COVID in assenza di una infermiera dirigente e/o di una caposala, i turni di lavoro verrebbero comunicati settimanalmente ai lavoratori per vie informali e non affissi ufficialmente nella sede di lavoro. Gran parte del personale dipendente di queste due Strutture in questo periodo è stato ed è posto in quarantena in quanto positivo al virus e purtroppo si registrano ancora ritardi da parte delle parti datoriali ad aprire le pratiche di infortunio presso l’INAIL. Il servizio d’assistenza nelle due RSA in questo periodo è stato garantito prevalentemente da lavoratori appena arrivati ed assunti in via provvisoria dagli Imprenditori della Sanità Privata”.

È necessario – conclude la CGIL FP – che gli imprenditori della sanità convenzionata facciano la loro parte, ed assumano più personale sanitario riconoscano la professionalità dei propri dipendenti riconoscendo i loro diritti ed il giusto salario, superando i Contratti ‘pirata’ e rinnovando il CCNL ormai fermo da 13 anni. Non possiamo che esprimere il nostro rammarico per le tante morti tra gli Ospiti delle due RSA e vicinanza alle loro famiglie, infine ringraziamo i lavoratori e le lavoratrici per la professionalità, l’ umanità e la dedizione dimostrata nel garantire la continuità del servizio sanitario nonostante le tante difficoltà”.