CIVITAVECCHIA – Lei è una civitavecchiese, quarant’anni, qualche capello bianco che racconta di una donna che ha puntato moltissimo sull’essere piuttosto che sull’apparire.
Valentina Melchiorri è un’archeologa che dopo anni di studi, due lauree presso l’Università di Viterbo, in discipline archeologiche, vari corsi di specializzazione, perfezionamento in Archeologia in Spagna dottorato di ricerca in Archeologia presso l’Università di Sassari, collaborazioni scientifiche con varie Università italiane (Viterbo, Pisa, Padova, Milano), con incarichi di responsabilità come coordinatrice di attività sul campo e per attività di ricerca accademica in storia e archeologia delle civiltà del Mediterraneo antico, collaborazioni scientifiche con il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) di Roma, con il CSIC (Consejo Superior de Investigación CientÍfica) di Madrid, è tornata nella sua Civitavecchia, come relatrice al Convegno internazionale organizzato dall’Autorità Portuale “Santuari mediterranei tra Oriente e Occidente. Interazioni e contatti culturali”
Il convegno, ideato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico e dalla Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma-CSIC e realizzato in collaborazione con l’Autorità Portuale di Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta e la Port Mobility, ha riunito dal 19 al 22 giugno 2014 studiosi di fama internazionale provenienti da paesi europei e dal bacino del Mediterraneo e ha presentato i risultati delle più recenti ricerche archeologiche sui santuari a valenza multi-culturale, frequentati nel I millennio a.C.
Tra questi l’archeologa civitavecchiese ha presentato venerdì mattina ad una platea di specialisti di aree di studio diverse e del Mediterraneo una delle relazioni più interessanti della giornata di venerdì 20 giugno che poneva l’attenzione su I santuari infantili a incinerazione (tofet) della Sardegna: storia, morfologia e funzioni.
Attualmente la studiosa civitavecchiese è ricercatrice presso il Biblisch-Archaeologiches Institut (Biblical Archaeology Institute) dell’Università di Tübingen, una delle più antiche della Germania e più importanti a livello internazionale nelle scienze mediche, giuridiche e umanistiche, con un profillo altamente qualificato come archeologa specializzata in Archeologia fenicio-punica e del Mediterraneo antico di I millennio a.C. Presso l’Università di Tübingen svolge un progetto di ricerca ad alto profilo scientifico all’interno di un piano di promozione allargato, cofinanziato dalla Commissione Europea e finalizzato alla mobilità dei ricercatori nel campo delle scienze umane e degli studi islamici.
Entusiasta il sindaco Antonio Cozzolino che afferma “di essere contento della presenza della archeologa civitavecchiese al convegno internazionale e orgoglioso che una nostra concittadina si sia fatta strada in nel campo della ricerca universitaria, tornando nella nostra città per un importante e prestigioso lavoro. Lavoreremo per creare ulteriori occasioni di studio e di ricerca in campo archeologico che abbiamo come tema il nostro territorio, ricchissimo di storia e cultura e che possano nuovamente dare spazio a giovani e preziosi studiosi civitavecchiesi come Valentina Melchiorri”.