CIVITAVECCHIA – “Da altre parti si fa sul serio”. Ne è convinto il Consigliere comunale dell’Idv Vittorio Petrelli riferendosi alle iniziative in atto per ridurre l’inquinamento portuale. Definendo infatti sporadiche le strategie attuate nello scalo cittadino, cita quanto sta accadendo invece nel porto di Venezia, dove la locale Autorità portuale ha affidato ad Enel il ruolo di advisor tecnico per “un investimento di qualche decina di milioni può diventare il primo porto d’Italia con quattro banchine elettrificate per una capacità di 64 megawatt” come riportano le cronache dei giornali locali, sottolineando che “Enel ha anche ultimato il piano di mobilità elettrica per il trasporto del personale e di croceristi nell’area con l’installazione delle due prime pubblic station per la ricarica”.
“Mi viene in mente allora l’accordo del 2008 quello sottoscritto dalla nostra autorità locale con il colosso energetico per l’elettrificazione delle banchine che giace in un cassetto nonostante fu tanto osannato soprattutto dall’allora presidente Ciani – commenta Petrelli – Lo si deve ancora lasciare giacere nel cassetto? Disconosco come si giunge al finanziamento di quell’iniziativa ma certo è che se l’Autorità portuale di Venezia, pur registrando meno passeggeri di quelli Civitavecchia e quindi, avendo a disposizione meno risorse per investire si prefigge quell’obiettivo di certo potrà farlo anche la nostra Autorità. Non so quale sia il contributo completo di Enel per quest’opera ma qualunque esso sia se l’azienda amministrata dal Dr. Fulvio Conti ha deciso di farlo per la città lagunare sicuramente non potrà mancare di farlo anche per noi che a differenza di loro ospitiamo una centrale a carbone di una potenza maggiore pari a circa 800 MW rispetto a quella di Fusina e dopo che sempre nella stessa città lagunare l’Enel ha realizzato recentemente un Polo dell’Idrogeno”.
“Se quindi non riusciamo a portare anche noi a casa questo risultato le conclusioni sono le seguenti: – conclude l’esponente dell’Idv – o chi governa il nostro Territorio è un incapace oppure lavora per altri interessi che non sono quelli dei cittadini”.