CIVITAVECCHIA – Orte-Mestre: luce verde. Nella prossima riunione del Cipe che dovrebbe svolgersi entro fine mese sarà approvato in modo definitivo il progetto della nuova autostrada “trasversale” i cui 9,5 miliardi di euro di costo saranno interamente coperti con finanza di progetto. L’opera sarà completata in 7 anni e dovrebbe essere quindi operativa a partire dal 2020. La notizia è stata confermata da Anas, durante la 2giorni del Mediterraneo in corso di svolgimento a Civitavecchia.
Confermata anche l’approvazione dell’intero progetto della Orte-Civitavecchia: è stata bandita la gara per i 6 km fra Vetralla (Cinelli) e Monte Romano, di cui esiste la copertura, mentre per Anas resta aperto il problema del finanziamento della tratta finale Monte Romano-Aurelia i cui costi sono balzati a oltre 600 milioni di euro. La partita potrebbe risolversi o attraverso una connessione con la costruenda autostrada Orte-Ravenna-Mestre o attraverso un legame con la nuova autostrada Tirrenica (approvazione entro fine mese di uno stanziamento di 2,8 miliardi) di cui il tratto Aurelia-Monte Romano rappresenterebbe una naturale prosecuzione.
Fumata nera invece per quanto riguarda la riattivazione e l’utilizzo della vecchia linea ferroviaria Civitavecchia-Orte-Capranica giudicata da Rfi (Ferrovie dello Stato) non redditizia anche per gli altissimi costi eventuali di adeguamento alle esigenze del traffico merci. Confermato infine un interesse di Trenitalia cargo a partecipare direttamente a una partnership per l’utilizzo del porto di Civitavecchia come hub per il trasporto container. Da Fs infine conferma del piano per un utilizzo razionale della linea Tirrenica che ha ancora “riserve di capacità”.
Nel corso del dibattito svoltosi all’interno della 2giorni del Mediterraneo è emersa con forza anche la necessità di attuare interventi risolutivi sul tema della logistica dei passeggeri, specie per quanto attiene il trasporto dei crocieristi, oggi costretti a utilizzare i treni pendolari, per raggiungere Roma da Civitavecchia e viceversa. E considerando che la sola Costa crociere (e queste cifre sono probabilmente applicabili anche a Msc e RCCL) lascia – come emerso dalla discussione – ben 133 milioni di euro di spese all’anno sul territorio laziale fra Roma e Civitavecchia, la sfida vale di essere giocata. Non a caso il direttore generale di Msc crociere, Domenico Pellegrino, ha chiesto che il porto di Civitavecchia, per il suo ruolo leader nelle crociere in Mediterraneo e quindi per la sua funzione sui flussi turistici, venga considerato dal governo italiano un asset strategico del sistema paese.