CIVITAVECCHIA – Cosa ci si poteva aspettare da una delle tanti Commissioni Ambiente di uno dei tanti simili governi, tutti contro l’ambiente stesso a favore degli interessi industriali. Una commissione di queste ha autorizzato l’uso del carbone pur evidenziando che la popolazione avrebbe continuato ancora ad ammalarsi per le emissioni precedenti. Il bosco Enel non è mai stato inteso nella prescrizione obbligatoria come un parco pubblico. Non lo sarebbe mai potuto essere, data la grande prossimità alla centrale a carbone. L’unico significato per la richiesta di questa prescrizione è la capacità delle piante “di ridurre la concentrazione delle polveri fini ad 8 volte”. La vicinanza alla centrale ne avrebbe amplificato l’effetto. La presenza o meno di materiale tossico nel terreno dove sarebbe dovuto sorgere il bosco, qualora non si sarebbe potuto procedere ad una bonifica, in alcun modo avrebbe mai potuto rappresentare una controindicazione alla costruzione del bosco stesso, a meno che uno non avesse voluto piantare “Alberi Commestibili”.
Un parco creato lontano non potrebbe che essere il benvenuto per Civitavecchia e dovrebbe essere messo in opera a prescindere dal bosco sotto la centrale a carbone. Interessi e solo interessi si oppongono al bosco sotto Tvn. Coloro che lo osteggiano non lo fanno per niente, non dimentichiamolo.
Dott. Giovanni Ghirga – Medici per l’Ambiente