CIVITAVECCHIA – Civitavecchia ha assistito nei giorni scorsi alla calata di Grillo. Venuto in una città che i suoi seguaci amministrano, stavolta ha pensato bene di evitare le piazze e dirigersi nel più tranquillo teatro, dove a separarlo dalla realtà c’era il botteghino.
Dispiace che il comico abbia perso l’occasione per tastare il polso della situazione su un territorio che “gode” ormai da quattro anni del governo a cinque stelle. Così da poter riflettere attentamente, prima di dare il via ad un eventuale governo della nazione.
Ciò che avrebbe visto a Civitavecchia è d’altronde estremamente somigliante a ciò che sta avvenendo a Roma. Se nella capitale la sindaca Raggi ormai straccia ogni giorno una sua antica promessa elettorale, come da brillante esempio della metropolitana, anche qui in provincia abbiamo potuto assistere incessantemente alle giravolte di Cozzolino e dei suoi: sull’Enel, sul porto, sull’acqua e chi più ne ha più ne metta. Il tutto, inseguendo un bilancio che faticano poi ogni anno a chiudere, a prezzo di tasse tra le più alte d’Italia e a scapito dei servizi, ormai ridotti a disservizio.
In tal senso, se Grillo voleva davvero essere utile, poteva venire con un po’ d’asfalto per tappare le buche e un a ramazza per pulire le strade e magari qualche tanica di acqua. Se poi portava anche i soldi da restituire ad ENEL, quelli firmati dal suo Sindaco (unico caso in Italia), allora sì che sarebbe stato veramente il benvenuto.
Invece ha preferito venire a sbigliettare per sé, consapevole che prima o poi i voti finiranno (fermo restando che ne hanno pur sempre presi meno del centrodestra) e il bluff del Movimento sarà dolorosamente scoperto dagli italiani.
Lui, intanto, un altro “lavoro”, se l’è già ritrovato. I suoi amministratori preparino i curricula: inizia l’ultimo anno di “amministrazione”…
Roberto D’Ottavio – Forza Italia Civitavecchia