CIVITAVECCHIA – Dal Gruppo consiliare del M5S riceviamo e pubblichiamo:
“Un museo del mare, con riproduzioni uniche al mondo, frutto della ricerca di associazioni e laboratori universitari, che insieme ai nostri maestri d’ascia ed alla magia del luogo simbolo che li ospita, danno vita a quello che secondo noi rappresenta un primo passo verso
quella tanto auspicata sinergia tra mondo della cultura, del turismo e del commercio. E’ questo che nasconde il Maschio del Forte Michelangelo, l’essenza della cultura della nostra città, l’unione tra amore per la storia, abilità artigiane ed istituzioni, per dar così
vita ad una risorsa dal potenziale inestimabile. Il lavoro per arrivare a quanto già realizzato è stato lungo ed estenuante a causa dei mille cavilli della burocrazia ma, grazie anche alla Capitaneria di Porto che ha perorato la nostra causa, quando eravamo al comune di Civitavecchia siamo riusciti ad ottenere il via libera da parte di tutte le istituzioni coinvolte per l’apertura del museo con ingresso a pagamento.
Sapere che in un anno e mezzo nulla sia stato fatto, in un periodo in cui l’amministrazione oltre a dedicarsi alla gestione della pandemia avrebbe dovuto lavorare soprattutto alla pianificazione della ripartenza, non ci fa presagire nulla di buono per il futuro della nostra città.
Il Maschio e la sua esposizione, non sono soltanto un contributo alla promozione della cultura di Civitavecchia, ma rappresentano un volano incredibile per lo sviluppo turistico e quindi anche economico della città. Le agenzie turistiche sono già pronte ad inserire il museo nei loro tour e l’incremento di attrazioni turistiche stabili in città aumenterebbe il numero dei pernottamenti dei visitatori nelle nostre strutture ricettive.
Purtroppo non basta ascoltare ed annuire, ad un certo punto le cose si devono fare. Il commercio a gran voce indica nel turismo la via per la ripresa e il sindaco, evidentemente assorbito dai propri problemi politici, lascia marcire il museo del Forte Michelangelo insieme al resto della città”.
Gruppo consiliare M5S