CIVITAVECCHIA – Cosa sta facendo l’amministrazione Tedesco in vista della prossima chiusura prevista tra meno di due anni per la centrale di Torre Valdaliga Nord?
Mentre altre città italiane come Brindisi o La Spezia hanno già pianificato uno sviluppo alternativo e sostenibile per impiegare i lavoratori che oggi si occupano di manutenzioni e servizi alle centrali, a Civitavecchia tutto tace.
A quanto emerge l’unica preoccupazione della maggioranza Tedesco sarebbe il venir meno di parte dei 7 milioni di Imu che oggi Enel versa nelle casse comunali. Tanto che qualche suo assessore dubita (o dispera?) che ci sia sul serio la chiusura di Tvn nel 2025. Altra preoccupazione del sindaco dei derivati, sempre e solo di natura economica per il comune, sarebbe la necessità di dover restituire ad Enel 1 milione l’anno a partire da quest’anno, azione necessaria per evitare pesanti sanzioni da parte della Corte dei Conti per 19 milioni “regalati irritualmente” al comune fino al 2013.
Soldi, sempre e solo di soldi per il comune si parla a Civitavecchia, soldi che se fossero stati investiti sulla città come accaduto ad esempio con i parchi (a proposito dove saranno finiti i 3,5 milioni per il non realizzato parco Saraudi?) e i nuovi bus oggi avremmo una città lastricata in oro.
Qualcuno sta chiedendo di smantellare la centrale, cosa che impiegherebbe manodopera per altri due anni e scongiurerebbe una futura riapertura? Qualcuno sta chiedendo la conversione ad energie alternative? Qualcuno sta chiedendo di investire in settori dove la sostenibilità ambientale sia la priorità in un territorio martoriato da 70 anni?
Tutto tace, del resto l’importante è che ci siano le luminarie belle a Natale”
Gruppo M5S