CIVITAVECCHIA – Sembra aprirsi la strada di un accordo tra Comune, Sindacati e Hcs per salvare le municipalizzate cittadine. L’esito del nuovo incontro tenutosi oggi lascia infatti ottimisti i sindacati circa il raggiungimento di una intesa già nella giornata di lunedì, giorno in cui le parti si sono riaggiornate.
Ovviamente – chiariscono in una nota congiunta Cgil, Cisl, Uil, Usb e Ugl – prima della formale sottoscrizione e della ratifica dell’intesa in Regione, finalizzata all’autorizzazione della cassa integrazione in deroga, prevista per mercoledì della prossima settimana, sottoporremo l’ipotesi di accordo alla discussione e all’approvazione dei lavoratori interessati, convocando un’assemblea per martedì 11 dicembre. Prima di lunedì, attenderemo le valutazioni della Giunta comunale sui punti che, come OO.SS., abbiamo richiesto vengano inseriti nell’accordo e che attengono ad un impegno congiunto delle parti per: mantenere il carattere pubblico nel governo e nella gestione dei Servizi Locali; esercitare un costante confronto in tutte le fasi di elaborazione e di applicazione di quel Piano Industriale finalizzato al risanamento economico, al rilancio e allo sviluppo delle municipalizzate; mantenere, a regime, i livelli occupazionali in essere; garantire il rispetto dei tempi di erogazione degli stipendi, differendo e/o congelando le sole parti variabili della retribuzione non riconducibili alla contrattazione collettiva (super minimi e altre indennità individuali); mettere tra le priorità, nella scrittura del Piano Industriale, il rinnovo del ‘parco macchine e delle attrezzature’; esaminare, nei tempi del percorso di risanamento, la situazione di dipendenti che svolgono orario ridotto, valutando la possibilità di allargare l’orario”.
Per quanto attiene al ricorso alla “cassa integrazione in deroga”, stabilite le 10.000 ore su base mese, i Sindacati hanno chiesto di dare priorità alle richieste volontarie di lavoratori che, per vari motivi, volessero utilizzare per un periodo continuativo la collocazione in cassa integrazione; abbattendo, già in questo modo, in maniera significativa, il monte ore.
“Abbiamo poi chiesto di condividere gli ‘esuberi’ dai quali discendono le ore di cassa integrazione in base alle mansioni – proseguono le OO.SS – Sapendo che gli esuberi, veri e più consistenti, si annidano tra le mansioni alte. Per questi lavoratori, con retribuzioni medio-alte, possono essere previsti periodi più estesi di cassa integrazione, abbassando ulteriormente la necessità di utilizzo per i livelli medi e bassi, per il quali potrebbe immaginarsi una collocazione in ‘cassa integrazione’ di pochissime giornate al mese. Immaginando per una retribuzione di 1200/1300, una perdita economica, a regime, non superiore ai 30/40 €”.
“Nella complicatissima e compromessa situazione – conclude il Segretario della Cgil Cesare Caiazza -riteniamo di aver avanzato buone proposte per accordo, capace di coniugare gli sforzi legati al risanamento economico con l’impegno per il rilancio dell’attività delle municipalizzate, garantendone i livelli occupazionale e il carattere pubblico; individuando soluzioni, il più possibile all’impronta dell’equità, il meno penalizzanti possibile per i lavoratori”.