CIVITAVECCHIA – Infuria la bufera su Hcs e sulle municipalizzate cittadine. L’indagine in corso della magistratura che sta certificando i pesanti deficit della società ed in particolare i mancati versamenti contributivi dei dipendenti, provoca la veemente reazione dell’opposizione e dei sindacati che non esitano ad addebitare la situazione debitoria di Hcs alla errata gestione dell’azienda, rintracciando dirette responsabilità anche nell’Amministrazione comunale.
“Qualora le notizie in tema di mancati versamenti dei contributi ai lavoratori, dovessero trovare riscontri – afferma il segretario generale della Cgil Civitavecchia Roma Nord, Cesare Caiazza – metteremo in campo tutte le azioni necessarie di mobilitazione e di tutela legale dei dipendenti, al fine di salvaguardare i loro sacrosanti diritti. In ogni caso, già lunedì prossimo, la Cgil territoriale confederale e delle categorie interessate, possibilmente insieme a Cisl e Uil, chiederà un urgente incontro al Sindaco per ottenere tutte quelle dovute informazioni che finora ci sono state negate. In assenza di tempestivi chiarimenti ricorreremo, nei prossimi giorni, allo stato di agitazione dei lavoratori”. Caiazza sollecita inoltre un confronto più ampio con l’Amministrazione sul tema complessivo dei “servizi pubblici locali” che produca soluzioni valide in tema di risanamento economico delle aziende e salvaguardia dei livelli occupazionali.
Per l’esponente di Futuro e Libertà Stefano Schiavi “quello che sta uscendo fuori dalle carte sequestrate all’Hcs è una vera e propria palla di fango che sommerge l’intera città e chi l’amministra”. “Bene ha fatto l’assessore De Angelis a chiedere delucidazioni al direttore generale Hcs Massimo Felice – dichiara – Ma è anche vero che la nota è del 27 febbraio scorso. Un po’ troppo tardi visto che erano mesi che venivano denunciate sulla stampa sia da noi che dal Pd il mancato versamento dei contributi. Se le indagini confermeranno queste indiscrezioni vorremmo capire che fine hanno fatto i soldi dei lavoratori? Dove sono andati a finire? A che cosa sono serviti? E perché se il Pincio il 27 febbraio chiede spiegazioni su provvedimenti presi dalla Sot dei rifiuti, ma si parla anche di Argo e dell’ex Nuovo Mignone, non ha vigilato ben prima sull’andamento e la conduzione di Hcs?”.
Parla di una “marea di errori, incompetenze e assurdità” il consigliere comunale del Pd Marietta Tidei, per la quale “emerge ogni giorno di più il disastro delle società che dovrebbero assicurare servizi fondamentali ai cittadini”. “Ancora una volta – il suo commento – meraviglia che l’amministrazione non si sia accorta per tempo delle voragini finanziarie che le società comunali stavano creando e che qualcuno dovrà necessariamente ripianare. Ridicola e soprattutto fuori tempo massimo la richiesta di chiarimenti che De Angelis ha inviato a Lombardi. Dove erano Moscherini e De Angelis mentre il costo di produzione di Città Pulita passava da 9 a quasi 16 milioni di euro l’anno? Dove erano i dirigenti competenti del comune mentre l’indebitamento delle società cresceva a dismisura?”. “Qualcuno anche dal Porto – prosegue poi riferendosi a Pasqualino Monti – dovrebbe assumersi la responsabilità del fallimento di un sistema che in questi anni ha prodotto solo sprechi e clientele. Centinaia di assunzioni senza concorso e senza pubblici, così come d’altra parte è avvenuto e continua ad avvenire in Autorità Portuale”.
Duro anche il commento della Segretaria del Prc Valentina Di Gennaro: “Mentre assistiamo ad un via vai di
presidenti delle società operative, tanto vertiginoso da perdere le tracce dei veri responsabili, veniamo a conoscenza di una curiosa presa di posizione dell’assessore al Bilancio che accuserebbe Hcs di non aver vigilato su quanto accadeva nelle società operative: come se il Comune fosse esente da ogni responsabilità.
La realtà è ben diversa. Occorre infatti ricordare che il Comune è interamente proprietario di Hcs, a cui ha potuto affidare direttamente importanti servizi cittadini a condizione di esercitare sulla stessa società, come recita la legge, ‘un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi’. Nel momento in cui ha proceduto all’affidamento diretto dei diversi servizi di trasporto, gestione rifiuti, ecc, il Comune ha quindi assunto l’obbligo di controllare la gestione della società affidataria. Ne consegue che il giochetto di scaricare solo su Hcs quanto avvenuto nelle società operative non regge: Sindaco e company sono pienamente responsabili di una gestione che ogni giorno che passa appare peggiore di quanto si potesse
sospettare”.