Hcs: nessuna liquidazione, ma si va verso gli esuberi

torre europa (1)CIVITAVECCHIA – Per Hcs si allontana, per il momento, lo spettro della liquidazione. Ma da subito inizia la cura: una pesante audit interna affidata allo studio Tonucci&Partners e la redazione di un piano industriale per riportare in equilibrio la situazione economica e gestionale.
Il sindaco Tidei ha impartito queste linee al nuovo Amministratore Delegato di HCS Rina Romagnoli che su questa direttiva nominerà ora i nuovi Amministratori (Unici) delle società partecipate.
“Ho assunto questa decisione – dichiara Tidei – per garantire la continuità dei servizi, ma soprattutto convinto che sia la strada più sicura e più efficace per la tenuta delle casse del Comune, per Hcs e per i lavoratori, la più idonee a fornire elementi di garanzia concreti e positivi, alle banche, agli istituti previdenziali ed ai fornitori”.
Il sindaco ha indicato questa strada dopo la riunione di mercoledì sera alla quale hanno partecipato Rina Romagnoli, l’assessore al Bilancio Giorgio Venanzi e gli avvocati dello studio legale Tonucci&Partners.
“Abbiamo di fronte una situazione che resta gravissima – prosegue il sindaco – perché il Comune non può continuare a sostenere il peso di una macchina elefantiaca e clientelare che costa 1 milione e mezzo al mese a carico dei cittadini”.
Da subito quindi ci si aspettano cambiamenti con un nuovo indirizzo di gestione. La rotta scelta è complicata e corre attraverso diversi snodi. Con l’audit interna Tonucci&Partners avvieranno una vera e propria ispezione sia sui bilanci sia sugli aspetti organizzativi.
Da qui scaturiranno le prime indicazioni concrete e specifiche sui rami d’azienda in sofferenza, i difetti di governance, i processi interni con le più evidenti storture, gli eventuali abusi e malversazioni sul piano della gestione sia economica sia del personale.
Mentre con una mano Tonucci&Partners scriverà una “diagnosi” che si prospetta severa con l’altra inizierà ad indicare la “cura” che gli amministratori saranno chiamati a redigere ed attuare subito, un vero e proprio piano industriale:
“Abbiamo chiesto – spiega Giorgio Venanzi – di analizzare i vari settori dell’azienda, di identificare degli esuberi, ma di indicare al tempo stesso nuovi business, nuove e più efficaci azioni per aumentare gli incassi dei crediti da tempo maturati, di trovare un nuovo riassetto organizzativo interno con una nuova pianta organica molto più snella ed efficiente, diminuendo dirigenti e controllori ed aumentando il numero di coloro che sono direttamente addetti ai servizi. Una “cura severa” ed in quest’ambito non è nemmeno esclusa l’ipotesi di mettere in liquidazione volontaria una o più società partecipate”.
“E’ una formula che inizia a piacere anche al ‘mercato’ – commenta Tidei – tant’è che se prima di oggi attorno alla possibile cessione di quote a privati (ipotesi senza successo con la precedente giunta) si registrava il deserto, ora iniziano ad affacciarsi nuovi possibili partner”.
Per questo motivo il sindaco ha aperto un file strettamente riservato nella sua agenda con una serie di incontri già avviati. Un altro file, stavolta pubblico, è quello che riguarda gli appuntamenti con sindacati, creditori, banche ed istituti previdenziali.