CIVITAVECCHIA – Riunione serale venerdì dedicata ai vertici dell’HCS con il sindaco Tidei e il team messo in campo e guidato dall’assessore Venanzi per fare il punto della situazione e iniziare a delineare il futuro della holding e delle partecipate.
HCS è al suo primo bilancio (parliamo del 2011) sei mesi dopo ed entro il 30 giugno, scadenza di legge, nessun dirigente della holding è stato in grado di dare cifre. Nemmeno un numero sulla gestione di questi anni tutta sotto l’amministrazione Moscherini.
“Bocche cucite quindi – riferisce una nota di Palazzo del Pincio – Anche di fronte al Sindaco non è uscito un solo numero. Di certo le controllate e HCS stessa chiuderanno in perdita. Ma nessuno dall’interno azzarda ipotesi. Questo assurdo silenzio porta con se evidenti considerazioni su dati di fatto ormai accertati: che la società è stata trascinata verso il baratro, inesorabilmente dalla politica clientelare che ha provocato l’espansione incontrollata dei costi del personale, tra nuove assunzioni, aumenti e prebende, con un’accelerazione esponenziale in prossimità delle elezioni. Ora gli attuali vertici non sanno come far tornare i conti; che sono state sottratte somme dovute ai lavoratori in termini di contributi e sono state “sequestrate” persino le rate a favore delle finanziarie; che è in corso una faida interna tra le varie controllate e la holding per il ribaltamento dei costi. Si assiste così a scene da panico collettivo tra i funzionari che vedono avvicinarsi il momento del naufragio; che HCS è una sovrastruttura inutile, una creatura mai nata, visto che al suo primo bilancio è destinata a chiudere i battenti. Neanche le evidenti forzature contabili iniziali (come un avviamento da 5 milioni di euro) assicurano la sopravvivenza del bilancio”.
“L’Amministrazione è impegnata a garantire la continuità di servizi essenziali per la città e centinaia di posti di lavoro. Ma abbiamo di fronte l’orrendo spettacolo di una gestione allucinante” ha commentato l’assessore Venanzi. Di fronte al silenzio dei vertici HCS, ai vertici non è restato che provare ad imbastire ipotesi e a delineare scenari.
“La prima ipotesi -prosegue la nota del Comune – prevede che i vertici di HCS, ed in particolare il super manager Lombardi (sempre assente da queste consultazioni), non saranno nemmeno in grado di presentare il bilancio 2011 entro il 14 giugno, data che il sindaco ha imposto come ultimatum. Sarebbe la certificazione dello sfascio totale di HCS. In questo caso è certo l’avvio di procedure di responsabilità nei confronti di Lombardi e degli amministratori. ma è anche molto probabile l’immediato ricorso alla cassa integrazione e ai licenziamenti”.
A questa ipotesi avanzata dai tecnici il sindaco Tidei e i componenti della maggioranza si ribellano: ”Troveremo il modo di salvare i livelli occupazionali attuali. Non so ancora come, ma troveremo il modo” ha detto Tidei.
“Nel caso invece che HCS riesca almeno a scrivere il bilancio – anche se in perdita – potrebbero aprirsi soluzioni meno drammatiche. Significherebbe infatti che la situazione, sia pure rimanendo gravissima, inizia a trovare un suo equilibrio anche se solo contabile, che al netto della riduzione dei crediti pregressi (e non svalutati, ci sono ancora crediti che risalgono al 2002) il bilancio almeno sul piano civilistico regge e che può iniziare la fase di riorganizzazione, pur sempre dolorosa ma senza shock”.
Intanto il sindaco convoca per questa settimana i sindacati dei lavoratori.