CIVITAVECCHIA – Un Consiglio comunale aperto autorganizzato sull’acqua. Lo ha convocato per lunedì 18 febbraio, alle ore 17:00 presso l’Aula Pucci,il Comitato per l’acqua pubblica per tutta risposta al silenzio dell’Amministrazione a seguito della richiesta di Consiglio aperto presentata lo scorso 13 dicembre con tanto di cinque firme d altrettanti Consiglieri comunali. Richiesta rimasta completamente inascoltata. Ed ecco dunque arrivare la soluzione “fai da te” del Comitato, che ha preso atto della linea dell’Amministrazione Tidei evidenziando peraltro, “con tristezza come nessuna voce si sia levata in dissenso a tale decisione”.
L’autoconvocazione si è resa indispensabile, afferma in una nota stampa il Comitato, poiché “i cittadini hanno il diritto di sapere quale sia la reale posizione delle forze politiche e dei propri amministratori su una questione così delicata, al fine di esercitare un espressione di voto consapevole”. Al Consiglio sono invitati il Sindaco, i consiglieri e gli Assessori, i partiti, i sindacati e le associazioni che sostennero il referendum, nonché la cittadinanza tutta. “In tale occasione – fanno sapere dal Comitato – e alla presenza dei rappresentanti del Forum Italiano dei movimenti per l’acqua pubblica, verranno presentate le nostre proposte per la ‘ripubblicizzazione’ del servizio ed una sua gestione efficiente ed economica. L’acqua non è una merce ma un bene primario ed in quanto tale deve essere gestita pubblicamente”.
L’iniziativa non sembra tuttavia nascere sotto i migliori auspici, se è vero che due dei Consiglieri firmatari della richiesta del 13 dicembre, Emiliano Santori e Mauro Guerrini, manifestano tutta la loro irritazione per questo Consiglio auto organizzato. “La democrazia ha le proprie regole – affermano infatti in una nota congiunta – e queste devono essere rispettate, i movimenti se ne facciano una ragione. Per richiedere ed ottenere un consiglio comunale non bastano tutti i movimenti del mondo ma servono le firme di cinque consiglieri eletti, non uno di meno. Sin dall’inizio abbiamo optato, d’accordo con il resto della maggioranza, per una data successiva alle elezioni al fine di evitare strumentalizzazioni elettorali su un argomento così importante per i cittadini che meritano acqua potabile e tariffe giuste. Oggi i Capigruppo della maggioranza hanno concordato all’ unanimità la data del 28 febbraio e pochi minuti dopo il Sindaco ed il Vicesindaco hanno informato la stampa. Come sottoscrittori, insieme a Sel, della ormai famosa richiesta di consiglio aperto ci teniamo a precisare che non ci sottrarremo mai al confronto pubblico su temi così importanti ma lo faremo sempre nel rispetto delle regole della democrazia e, non meno importante, nel rispetto degli accordi di maggioranza. Sicuramente – concludono – si è fatta confusione tra consiglio comunale ed assemblea pubblica; ‘colpa del Sindaco’ che ha autorizzato l’uso dell’ Aula Pucci per l’assemblea pubblica”.