CIVITAVECCHIA – Partito democratico all’attacco del Sindaco Cozzolino a 360 gradi. Acqua, Enel, tasse, Lau, perdite idriche le vari questioni su cui 18 esponenti del Pd indirizzano le loro dure accuse al Primo cittadino.
“In una Ormai è una prassi: il Sindaco di Civitavecchia evita accuratamente di rispondere alle questioni sollevate dai consiglieri comunali del Partito Democratico. Ciò, se da un lato denota debolezza per le questioni di merito fatte rilevare dal PD, dall’altro rappresenta la spia dell’alto grado di inciviltà politica che sta pervadendo la nostra città dopo le ultime elezioni amministrative.
In assoluta coerenza con quanto avviene a livello nazionale, il Movimento 5 Stelle preferisce l’insulto e l’offesa gratuita piuttosto che il rispetto per norme e comportamenti di correttezza anche tra le stesse forze politiche.
Il Sindaco, in particolare, dimostra un grande nervosismo che rivela quanto sbiadita sia la sua impronta e quali siano i clamorosi limiti di una amministrazione ancora ferma ai blocchi di partenza.
Il PD ha posto alcune questioni che riguardano i problemi della città e per tutta risposta abbiamo assistito ad una reazione scomposta e decisamente rozza che si addice certamente ad un militante grillino ma non a chi riveste il ruolo sindaco.
Al contrario di fronte alla situazione di vera e propria emergenza che stiamo attraversando, il Sindaco farebbe bene ad aprirsi al confronto con tutte le forze politiche, aprendosi al contributo e reagendo costruttivamente alle critiche che giungono senza cadute di stile e con più voglia di ascoltare.
Il sindaco Cozzolino, invece, si adira se gli fanno notare le numerose e copiose perdite di acqua ed invece di farle riparare, come ha fatto la precedente amministrazione, se la prende sempre con quelli di prima.
Se una sua delegata usa frasi deliranti nei confronti dei cittadini che hanno votato per Tidei (dimenticando che il movimento 5 stelle al primo turno ha raccolto solo il 18 % dei consensi) lui la giustifica dicendo che quelle dichiarazioni, degne di un regime totalitario, non inficiano l’operato della delegata. In tal modo condivide la responsabilità di quelle vergognose dichiarazioni ed evidenzia una inammissibile prassi amministrativa che tende a sottovalutare le conseguenze di dichiarazioni che, se esternate da chi ricopre un ruolo istituzionale, possono condurre a conseguenze gravissime. Un caso analogo si è evidenziato quando il sindaco non ha preso le distanze dalle assurde dichiarazioni di un altro suo delegato che discriminava dei dipendenti in base all’orientamento politico. Senza ombra di dubbio questi fatti evidenziano che Cozzolino non si è posto, come invece dovrebbe, come il sindaco di tutti ma solo di una parte, la sua.
Se il Codacons, che non ha mai fatto sconti a nessuno, lo critica per lui diventa un partito di opposizione e grida al complotto nel più classico stile del despota che non gradisce alcuna critica perché unico depositario della verità. Emana una ingiustificata ordinanza di non potabilità dell’acqua determinando disagi per la popolazione e poi se la prende con tutti meno che con se stesso. Impone decisioni relative al mercato contro le quali già si preannunciano ricorsi e contenziosi ed a chi chiede immediate risposte alla crisi cittadina, risponde con un misto di fastidio ed arroganza che devono aspettare e se la gente non lo capisce si trincera dietro un “non so che fare“.
Se si solleva il problema delle società comunali chiedendo, in maniera corretta, informazioni sulla linea dell’amministrazione al riguardo, reagisce con ingiustificati attacchi personali senza entrare nel merito della questione come richiederebbe un normale confronto dialettico. Nel puerile tentativo di aumentare i suoi scarsi meriti diminuisce quelli degli altri e mistifica la verità accumunando indistintamente le precedenti amministrazioni sulla responsabilità di specifiche situazioni. Ciò vale per i mancati versamenti assistenziali alle società partecipate (mancanza che Cozzolino sa bene riferirsi agli anni della gestione Moscherini) così come al problema del controllo analogo attivo durante l’amministrazione Tidei e solo sulla carta durante la gestione commissariale.
Rifiuta i soldi dell’Enel con chi sa quale “dolore“ per l’amministratore delegato del colosso energetico che così ci inquina senza nemmeno versare un euro mentre i cittadini sono costretti a pagare più tasse. Questo comportamento è sintomo di una debolezza che si tenta di celare dietro un’arrogante aggressività che non è, per questo, meno deprecabile. Governare richiede, oltre che competenza, anche equilibrio e finora non sembra che queste due doti abbiano caratterizzato l’operato di questo sindaco la cui elezione è sicuramente stata espressione più di una protesta che di vera convinzione. E, forse, qualcuno di quella protesta comincia a pentirsi”.