CIVITAVECCHIA – Il Partito della Rifondazione Comunista di Civitavecchia esprime preoccupazione per le recenti dichiarazioni di “apertura” ad Acea del sindaco Pietro Tidei in merito alla gestione del servizio idrico.
“Gli attuali problemi di gestione dell’acqua a Civitavecchia sono frutto dell’incuria e abbandono delle amministrazioni precedenti – si legge in una nota stampa di Rifondazione – una rete idrica colabrodo, grandi utenze mai riscosse, presenza di arsenico nell’acqua e problemi di potabilità. La risposta auspicata sarebbe una decisa svolta nella gestione integrata dell’acqua. Nel 2012 sono infatti scaduti gli Ato, previsti dalla legge Galli, che oggi debbono essere ridefiniti dalla Regione Lazio. A questo proposito la scorsa estate il ‘Comitato in difesa dell’acqua pubblica’ ha presentato una legge Regionale di iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione dell’acqua in tutto il Lazio, ripensando gli Ato in base agli effettivi bacini idrografici. La Giunta Polverini stava già marciando spedita verso un modello di totale affidamento ad Acea di un’unica Ato regionale, sovvertendo letteralmente il risultato Referendario. Gli esempi virtuosi di gestione pubblica dell’acqua nel nostro comprensorio non mancano: Ladispoli ha brillantemente risolto i problemi di gestione pubblica e di potabilità senza costi aggiuntivi, senza rincari delle tariffe e senza margini di profitto”.
Il Prc ricorda anche come l’ingresso in Acea-Ato2 del comune di S.Marinella, attuata dallo stesso Tidei quando era sindaco della cittadina tirrenica, “si è tradotta in un rincaro delle bollette in assenza di investimenti sia sulla rete idrica che sui depuratori, insufficienti e mal funzionanti”. “Chiediamo al sindaco Tidei – concludono da Rifondazione – di abbandonare la strada della eventuale privatizzazione del servizio idrico di Civitavecchia e di difendere l’espressione del 94% degli italiani, promuovendo la legge di iniziativa popolare depositata in Regione e affiancando Civitavecchia ai 10 Comuni del Lazio che hanno già approvato in Consiglio Comunale la proposta di legge, per una gestione integrata e pubblica dell’acqua”.