CIVITAVECCHIA – “Attribuzioni assolutamente sproporzionate e non conformi alla legge”. Il tutto a fronte di un Comune indebitato per milioni di euro. Se ci troviamo o meno di fronte ad uno scandalo sarà la sensibilità dei singoli cittadini a stabilirlo, ma di certo le indennità deliberate dalla Giunta Moscherini per tutta una serie di ex art. 90 assunti dal Primo cittadino nel suo staff non possono lasciare indifferenti. Cifre per migliaia di euro, pagati ovviamente coi soldi dei cittadini, per lavoratori non previsti dalla pianta organica del Comune ma ritenuti comunque a discrezione di Moscherini necessari alla sua attività amministrativa. Di chi stiamo parlando? L’elenco lo fornisce la Cgil Fp, che con toni perentori ed una formale diffida sollecita l’immediata revoca degli atti con cui la Giunta ha deliberato le contestate indennità ed “il reintegro delle somme indebitamente percepite dal personale operante ex art. 90 presso la Segreteria particolare del Sindaco”. Si tratta di personale del Gabinetto del Sindaco – Ufficio Segreteria particolare, dell’Ufficio Stampa e di un Autista di mezzi di rappresentanza per i quali sono previste attribuzioni che variano dai 3.000 agli oltre 12.000 euro l’anno di solo salario accessorio. Attribuzioni volute solo per loro e non per gli altri ex art. 90 assunti in questi anni dal Comune con identico contratto di lavoro.
“Le attribuzioni approvate dalla Giunta su proposta dell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco sono assolutamente sproporzionate e non conformi alla legge – denuncia in un comunicato stampa la Cgil Fp – in quanto riferibili a mansioni ordinarie di pubblici dipendenti per cui nulla viene corrisposto ai dipendenti di ruolo se non il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario nei limiti previsti dal contratto di lavoro di 180 ore annue per dipendente elevabile in casi eccezionali a 250 ore annue. Il fatto che nel Regolamento generale degli Uffici e Servizi non sia quantizzato il compenso per dette figure non implica la libertà assoluta della Giunta Comunale di stabilire compensi sproporzionati ma semplicemente una specie di ‘conteggio’ delle varie indennità riconducibili al Contratto nazionale Collettivo di Lavoro (lo stesso dei dipendenti di ruolo) da sintetizzare in un unico importo forfettario (da cui il termine ‘indennità sostitutiva’). E’ assolutamente fuori da ogni logica che un segretario che si occupa di attività di Segreteria, qualora fosse un dipendente comunale, possa mai percepire tali importi. Basterebbe a tal proposito verificare quanto hanno percepito e quanto percepiscono, di salario accessorio, i dipendenti di ruolo che per diversi mesi hanno prestato e prestano servizio presso il Gabinetto del Sindaco”.
“Tali compensi – prosegue il sindacato – pertanto, risultano ingiustificati e illegittimi con conseguente responsabilità diretta di chi ha approvato e controfirmato gli atti deliberativi e quelli successivi e consequenziali. Considerato infine che tutti i compensi come sopra specificati, rientranti nella categoria più ampia di salario accessorio, devono, secondo i CCNL vigenti, essere inseriti all’interno del fondo annuale su cui è previsto obbligo di accordo con le OO.SS. e la Rsu e che tale percorso è stato sempre accuratamente evitato dall’Amministrazione Comunale che ha invece operato con delibere di Giunta annuali e con impegno su capitoli di bilancio diversi da quelli del fondo per il salario accessorio”.
Motivi che hanno indotto la Cgil Fp a presentare la diffida al Comune con la minaccia di adire le vie legali se entro dieci giorni il Comune non avrà ottemperato alla revoca degli atti contestati e al recupero delle somme elargite.