CIVITAVECCHIA – “Troppe le promesse non mantenute. Mi dimetto perché non ci sono le condizioni per lavorare degnamente per i cittadini”. Lo ha annunciato questa mattina, in una conferenza stampa dai toni funerei, il presidente della III circoscrizione Annarita La Rosa. Il primo ringraziamento per il lavoro svolto “nonostante le condizioni ardue” va’ ai più fedeli e assidui collaboratori, il vice presidente Roberto Galli, e i consiglieri Emanuela Mari, Sabrina Mozzoni e Carlo Paielli. Il rammarico per una così triste conclusione di un lavoro comune durato quasi cinque anni è generale, ma sono in molti a vederla come una scelta inevitabile: “Non ha senso continuare se non si possono più dare risposte alla gente”, conferma la Mari. Eppure le attività della circoscrizione, dai tempi dell’insediamento del consiglio uscente, sarebbero state molte e diversi i risultati raggiunti, seppur con i pochissimi fondi a disposizione. Negli anni il contributo del Comune alla circoscrizione è sceso da 20.000 fino a 5.000 euro – precisa La Rosa – ma pure con poco siamo riusciti a fare qualcosa: quel minimo contributo ci ha permesso di fare interventi importanti per la comunità locale, come potenziare l’illuminazione di alcune aree o di risanare delle perdite idriche”. Un matrimonio – quello tra il Comune e la terza circoscrizione – cominciato in grande stile ma destinato a finire in ‘maretta’ già dopo il primo anno di insediamento, quando la notizia di sostituire le quattro circoscrizioni con dieci rioni comincia a fare capolino. “Nonostante questo abbiamo deciso di andare avanti combattendo sempre più inutilmente per richiedere un coinvolgimento necessario ad una amministrazione che ce lo negava: negli ultimi anni ci siamo sentiti rispondere che non c’erano soldi per questioni fondamentali, come il risanamento delle perdite d’acqua, la riparazione di buche sulla strada, la pulizia dei fossi, la ristrutturazione dei giochi nelle aree verdi ormai diventati pericolosi”. Una serie di no che, se si aggiungono le troppe promesse non mantenute, rende la scelta inevitabile. L’istallazione nell’area di un primo pronto soccorso o la più volte domandata ‘patria podestà’ sul parco di Boccelle, sarebbero solo alcune delle molte richieste poste negli anni e tuttora in attesa di un riscontro. E sulla decisione di dare un assetto ‘rionale’ all’amministrazione territoriale si esprime il vice presidente Galli: “Mi sembra che non si faccia altro che cambiare senza progredire. Le circoscrizioni necessiterebbero di un miglioramento, che fosse il frutto di un’attività programmatica coerente”. E se l’amministrazione ha la memoria corta, dimenticando facilmente quello che di buono una circoscrizione basata su una progettualità seria può ottenere, i consiglieri si dicono comunque soddisfatti per aver portato a termine molte attività che sfociavano dalla sterile politica al campo dell’umano: “La mia esperienza biennale con il progetto ‘Scuola Insegna’ ad esempio – precisa il consigliere Mozzoni – ha permesso di informare e sensibilizzare tantissimi bambini e ragazzi delle scuole del circondario sull’importanza della raccolta differenziata per la salvaguardia dell’ambiente. Il fatto che molti di loro grazie al progetto siano ora in grado di rispettare le procedure della differenziata mi sembra un importante risultato”. Anche se nella scelta della La Rosa di dimettersi ci sono alcune voci dissonanti- come quella di Paielli che dichiara subito il suo pieno disaccordo – la mestizia è generale, e la bruciante delusione nei confronti di un’amministrazione centrale che si dimostra sempre più “basata sul paradosso” viene dichiarata a chiare lettere. E per mettere definitivamente a tacere le malelingue che, si sa, sono sempre in agguato, La Rosa conclude secca, a scanso di equivoci: “Queste dimissioni non sono in alcun modo una manovra politica. Non mi ricandiderò, ora ho solo bisogno di prendere aria”.
Francesca Montanino