CIVITAVECCHIA – La vendita ai privati dei servizi pubblici locali approvata dal Consiglio comunale è fuorilegge. Ne è convinto il Coordinamento Freedom per il quale la delibera dello scorso 2 agosto con cui il Comune cede a privati il 60% di Hcs viola le disposizioni della Legge 133 del 2008, meglio nota come Finanziaria, che secondo il Coordinatore politico Fabiana Attig fissa regole ben diverse rispetto a quelle seguite dalla Giunta Moscherini. Al comma 9 della legge 133, infatti, recita testualmente: “I soggetti titolari della gestione di servizi pubblici locali (Etruria, Etm) non affidati mediante le procedure competitive di cui al comma 2, (mediante gare d’appalto ad evidenza pubblica) nonché i soggetti cui è affidata la gestione delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni patrimoniali degli enti locali (HCS), qualora separate dall’attività di erogazione dei servizi, non possono acquisire la gestione di servizi ulteriori ovvero in ambiti territoriali diversi, né svolgere servizi o attività per altri enti pubblici o privati, né direttamente, né tramite loro controllanti o altre società che siano da essi controllate o partecipate, né partecipando a gare. I soggetti affidatari diretti di servizi pubblici locali possono comunque concorrere alla prima gara svolta per l’affidamento, mediante procedura competitiva ad evidenza pubblica, dello specifico servizio già a loro affidato. In ogni caso, entro la data del 31 dicembre 2010, per l’affidamento dei servizi si procede mediante procedura competitiva ad evidenza pubblica”.
“In più – aggiunge la Attig – a peggiorare la situazione, c’è il fatto che il Comune non ha richiesto, come prevede il comma 4 del medesimo art. 23-bis della legge, il parere alla Autorità garante della Concorrenza e del Mercato”. La norma così recita, sempre testualmente: “L’ente affidante deve dare adeguata pubblicità alla scelta, motivandola in base ad un’analisi del mercato e contestualmente trasmettere una relazione contenente gli esiti della predetta verifica all’Autorità garante della concorrenza e del mercato e alle autorità di regolazione del settore, ove costituite, per l’espressione di un parere sui profili di competenza da rendere entro sessanta giorni dalla ricezione della predetta relazione”.
“Tutto ciò – prosegue la Attig – sta a significare che tutti i passaggi dei servizi o beni patrimoniali avvenuti, dopo l’entrata in vigore della Legge 133/2008, non sono validi, in quanto non si è proceduto ad una gara di evidenza pubblica. E stando alle date sopra indicate siamo decisamente fuori! Dunque? Moscherini ha sperperato in appena due anni circa 1 milione di euro di denaro pubblico per pagare gli stipendi agli inutili e illegittimi consigli d’amministrazione. Questa è all’ennesima figuraccia dell’incompetente, figuraccia che però sta generando un danno erariale e patrimoniale difficilmente sanabile”.
“Il Silenzio clamorosamente calato su tutta questa vicenda – conclude il Coordinatore di Freedom – giova solo all’ex reuccio del porto, che va avanti imperterrito nella sua follia devastatrice della città. Possibile che nessuno intervenga? Possibile che la svendita totale dei servizi comunali, la conseguente messa a rischio di posti di lavoro, la illegittimità di tante delibere, non preoccupino nessuno? Civitavecchia si è ormai addormentata? O ha perso la fiducia di lottare per un futuro migliore? La legge non è uguale per tutti”.