CIVITAVECCHIA – Lettera in Redazione di Luca Sansonetti:
“Cinque anni, otto giunte e diciassette assessori: credo sia un record italiano, o poco ci manca. Devo dire che provo anche un sentimento d’amicizia fraterna per un paio di uomini che compongono quest’amministrazione. Mi chiedo però che senso abbia governare in questa maniera? Quale stabilità possa avere un’amministrazione rivoluzionata ogni sei mesi e come possa concretizzarsi un piano di governo senza continuità?
È giusto dare assessorati a persone che non sanno neanche fare un discorso in italiano fluente ma solo in Civitavecchiese o in una lingua incomprensibile?
Io non credo che studiare sia importante, ma certamente aiuta a comprendere, elaborare, progettare e far capire.
È giusto governare una città di 60/65mila abitanti con personaggi che prendono accordi nei bar, nelle pasticcerie (soprattutto quelle), nelle enoteche e nei ristoranti alla luce del sole?
È giusto non aver dato al terzo settore, quindi al commercio, un assessore di riferimento, malgrado i rimpasti ad oltranza, dopo aver mandato a casa dopo un anno Claudia Pescatori che nel bene o nel male ci stava mettendo cuore ed impegno? Il commercio è l’anima di una città e a Civitavecchia è in fortissima difficoltà perché messo in ginocchio tanto dal Covid, quanto da tasse comunali illogiche, faraoniche e esasperanti.
Questa doveva essere l’amministrazione dei migliori, dei grandi professionisti, dei volti nuovi, del riscatto del centrodestra che avrebbe voluto mettersi il mantello eroico del buongoverno.
Purtroppo, invece, quest’amministrazione sta diventando, mesi dopo mesi, rimpasti dopo rimpasti, quella dei peggiori.
Leggo, infine, che uno dei due assessori designati e subentranti avrà la delega alla Gentilezza: ma che vuole dire? Ah questo punto avrebbe dovuto avere la delegata al Franciacorta, tanto caro a chi voleva amministrare questa città, sempre più alla deriva”.
Luca Sansonetti