CIVITAVECCHIA – La sovrattassa sulle merci è il sintomo di una gestione che arranca e non riesce ad individuare soluzioni in quella che risulta essere sicuramente una situazione complessa. Le speranze che avevamo riposto nel presidente Musolino, dopo la fallimentare esperienza della presidenza Di Majo, sembra si stiano affievolendo fino a dipingere un quadro desolante per il futuro dello scalo cittadino.
La realizzazione delle opere infrastrutturali sono un passo fondamentale che dovrebbero permettere al nostro porto di emergere in altri settori, oltre a quello crocieristico. Unica strada per rendere economicamente sostenibile un porto come quello di Civitavecchia.
I motivi per cui si è resa necessaria l’introduzione della sovrattassa sulle merci è dovuta dal fatto che i costi per l’ampliamento e consolidamento dell’antimurale sono sensibilmente aumentati e dal fatto che il governo Meloni abbia rifiutato la richiesta d’integrazione dei fondi avanzata dall’AdSP.
Purtroppo va detto che anche la soluzione della sovrattassa non è altro che un tentativo disperato per guadagnare tempo nella speranza di non perdere il finanziamento di circa 60 milioni d’euro. Questa soluzione si basa su entrate che dovrebbero permettere un indebitamento tale da integrare le somme mancanti, ma che tutti sanno non essere sostenibile dal punto di vista economico. Infatti la maggior parte delle tasse pagate sulle merci provengono da Enel che dal 2025 interromperà il flusso di denaro per la fine dell’esercizio della centrale a carbone.
Il conto alla rovescia è iniziato ed il tempo dei proclami e dei grandi annunci è finito. Adesso c’è bisogno di concretezza per non sprecare le opportunità che per troppi anni abbiamo visto sfumare. I tagli e i licenziamenti sono azioni da commissario, adesso ci aspettiamo di vedere risultati da Presidente.
Movimento 5 stelle Civitavecchia