CIVITAVECCHIA – Anche Mirco Mecozzi boccia l’approvazione dei Piani Integrati da parte della maggioranza del Sindaco Moscherini, bollando il provvedimento come “una colata di cemento che seppellirà la città”.
“Un’approvazione a dir poco fuori luogo – commenta – se non al limite dell’indecenza. Ma tant’è, questa è l’attuale politica amministrativa di Civitavecchia. Questa è la Civitavecchia del fare. Eppure, a fronte di interi palazzi costruiti e rimasti vuoti ed invenduti, un buon padre di famiglia avrebbe dovuto dire di no. Non si può massacrare ulteriormente un territorio già sfruttato e dilaniato da insediamenti abitativi inutilizzati, insediamenti industriali fatiscenti e dismessi, caserme inutilizzate. Sarà per questo che il Programma elettorale del Polo per l’Alternativa è incentrato proprio sul recupero architettonico e industriale. Sull’ampliamento delle zone verdi e sul rispetto dell’ambiente. Recupero e non costruzioni e colate di cemento nuove. Recupero perché con esso si ridonano alla città strutture storiche o comunque esistenti. Non si va ad intaccare un territorio già vessato dall’inquinamento. Si vanno a creare nuovi posti di lavoro, nuove attività, nuovo indotto. Recuperare si può e si deve. Recuperare è la nostra parola d’ordine. Italcementi, carcerette, caserme, parchi in completo abbandono, una costa che cade a pezzi non solo per l’erosione”.
Mecozzi esprime dunque parere negativo nei confronti della linea urbanistica tendente a costruire ex novo. “Magari in collina – prosegue – Magari senza servizi. Magari quartieri dormitorio dove non ci sono negozi, uffici, mezzi pubblici. Magari come a San Liborio o Borgata Aurelia. Se gli altri si tappano gli occhi e pensano che sia più conveniente costruire, beh, noi la pensiamo esattamente all’opposto. L’ora della costruzione è finita, inizia il tempo del recupero. Anche così’ si salva una memoria storica, antica come antica è Civitavecchia. In fondo lo dice il nome stesso”.